In occasione del debutto del film d’animazione «Alla ricerca di Dory», lo scorso 15 settembreè stato proiettato per la prima volta anche il cortometraggio statunitense «Piper», chestadiventando subito popolarissimo. Il corto, animato dalle musiche di Adrian Belew, è nato dall’immaginazione di Alan barillaro, che ha trovato la giusta ispirazione osservando il comportamento di alcuni piccoli uccellini sulla costa a pochi metri dal suo luogo di lavoro.

La trama

Il protagonista del capolavoro dellaPixar Animation Studios è un cucciolo di piovanello, una razza che raggiunge appena i 20 cm di altezza, vive nell’estremo nord d’estate, mentre alloggia tra la Nuova Zelanda e l’Australia di inverno e passa la propria vita alla ricerca di cibo, nutrendosi di molluschi e sostanze vegetali.

Il cortometraggio mostra le prime esperienze di Pipermentre impara a procurarsi il cibo, sotto lo sguardo amorevole della mamma, che non si limita a procurargli quanto gli serve e lo invita ad avvicinarsi all’ oceano, per provvedere da solo ai suoi bisogni.

Spinto dalla fame il cucciolo si avvicina, ma arriva all’improvviso un’onda che lo travolge, spaventandolo. Fortunatamente la paura passa presto e la fame da una parte, la curiosità dall’altra, permettono a Piper di riprovare e scoprire tutta la magia dell’oceano: imitando dei paguri visti in riva, il piovanello attende l’onda successiva e si immerge sott’acqua, individuando un banco di vongole, che gli permetterà di sfamare tutto lo stormo.

Il messaggio

Le produzioni cinematografiche dei nostri giorni cercano sempre più di stupire e colpire lo spettatore sovraccaricandolo di stimoli, ricorrendo ad effetti speciali all’avanguardia e a trame ricche e ricercate.

Molte volte il risultato è un paio d’ore di intrattenimento, divertimento, scariche d’adrenalina, che però non lascia qualcosa su cui riflettere veramente. La vicenda di Piper dimostra invece con coraggio che nel XXI secolo è ancora possibile trasmettere valori importanti attraverso il cinema, oltre tutte le barriere culturali e linguistiche: senza bisogno di parole, le immagini e i suoni riescono a far riflettere bambini e adulti, parlando il linguaggio universale delle emozioni che arrivano direttamente al cuore.

In un mondo che spesso alla prima difficoltà molla o cambia strada, pensando di aver sbagliato direzione, il cortometraggio della Pixar insegna che gli ostacoli apparentemente insormontabili alle volte aspettano solo il momento in cui siamo pronti e capaci di superare le nostre paure, magari con l’aiuto di qualche amico e di chi ci vuole bene.

Le sfide sono ardue ma, se riusciamo a rimanere fedeli alla nostra innata voglia di scoprire, si apre davanti a noi una realtà che merita tutta la nostra attenzione e che, una volta vissuta, vale assolutamente le pene iniziali, perché ci arricchisce di fantastiche, inaspettate, nuove esperienze.