manuela migliaccio è una delle donne più belle che io conosca, e lo dico davvero.Ho avuto il piacere di incontrarla, dopo qualche messaggio su Facebook, durante l’edizione de “La Skarrozzata” che ho organizzato ad Empoli con#vorreiprendereiltreno, insieme ovviamente all’ideatore della manifestazione Enrico Ercolani. Era Settembre 2015.La seconda cosa che ti colpisce di Manuela, dopo la sua evidente bellezza, è la grinta che tira fuori in tutto quel che fa e che da subito riesce completamente ad oscurare la sua disabilità, se non fosse per quelle quattro ruote che adoperiamo entrambi per spostarci.

So che potrebbe sembrare un discorso pietistico, ma se mi conoscete un po' sapete che non lo è affatto.

Trentadue anni, studentessa di Veterinaria, è anche una delle ragazze di “Modelle & Rotelle”, l’evento targato “Fondazione Vertical” che organizza sfilate per raccogliere fondi e finanziare la ricerca sulle lesioni midollari. Manuela infatti è disabile a seguito di una brutta caduta in Grecia, come quasi tutti gli altri (bellissimi, e lo dico con una sana invidia) protagonisti delle sfilate.Oltre a fare la barista a Bologna insieme ad altri disabili, lo scorso Giugno Manuela ha stabilito anche un record per aver camminato per sette ore ben 15 chilometri grazie ad un esoscheletro. Ma non è di questo che volevoparlarvi.

Manuela durante l’ultima sfilata di Vertical ha indossato un bellissimo abito piuttosto scollato, lungo, blu elettrico e con un effetto “brillantinoso” che pareva il cielo visto dallo spazio. Le sue forme, per niente volgari, fuoriuscivano un poco dall'ampia spaccatura sul petto che, per colpa di un movimento involontario, ha lasciato intravederei seni.

Non del tutto, sia chiaro,ma quanto basta da crearescandalo sul social network più famoso di tutti, Facebook, tanto da valere la censura con successiva rimozione della foto.Una "sanzione social" che ha scatenato un polverone mediatico, ovviamente a favore della ragazza che di sporconon aveva proprio niente in quello scatto.

C'è da chiedersi dunque cosa sia veramente «Conforme alle linee guida di Facebook», per citare la policy di Facebook, e cosa invece sia a rischio censura.Veramente la visione di unaparte del corpo, naturalee non certo pornografica, scandalizza al punto da impedirne la diffusione?

E cosa dovremmo dire allora delle migliaia di foto violente, razziste e discriminatorie che popolano il web indisturbate? Per non parlare dei post omofobi o di quelli che attaccano categorie "deboli", come disabili, o peggio ancora di quelli inneggiano al fascismo.

Viviamo un'epoca in cui le immagini bombardano continuamente la nostra giornata. Sarebbe anche il caso di concederci, ogni tanto, delle piccole lezioni positive: come quella che può darci una donna, bellissima che, nonostante le difficoltà quotidiane,vive il suo corpo in modo sereno.Molto più sereno di chi si crea dei problemi inesistenti, vivendo senza entusiasmo,e che magari è tra i primi ad aver segnalato quella foto.