Matteo Renzi incontra i sindacati per parlare di riforma del lavoro. Al tavolo oltre al premier ed alcuni ministri, tra i quali Padoan e Madia, c'erano le parti sociali rappresentate da Cgil, Cisl, Uil e Ugl; l'incontro è durato un ora, dopo ci sarà un incontro con Confindustria. Renzi ha detto che il Paese ha bisogno di un clima di fiducia, un altro appuntamento è previsto per il 27 di ottobre, dopo che circa tre milioni di lavoratori manifesteranno a Roma, per cercare di far valere i propri diritti, messi in discussione da quello che potrebbe essere il testo del Jobs Act.

Renzi nell'incontro ha precisato che saranno salvaguardati i lavoratori delle cosidette tre T, ossia Termini Imerese, Ilva di Taranto e Ast di Terni, temi delicatissimi per i quali il governo è pronto a stanziare ben 1,5 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, cercando, insieme ai sindacati le soluzioni più giuste per cercare di venire a capo di una situazione molto delicata. Renzi ha poi aggiunto che nella legge di stabilità ci saranno 2 miliardi di euro per ridurre le tasse sul lavoro, tema molto caro alle parti sociali, e 1 miliardo di euro per la scuola, bisognosa di interventi strutturali, sopratutto sugli edifici che oggi ospitano gli studenti.

Il bonus degli 80 euro invece sarà strutturale a partire dal 2015, anche se si sta ancora studiando, non solo la modalità, ma anche dove reperire i fondi per poterlo erogare.

Su ciò che rappresenta invece il discorso inerente la rappresentanza sindacale e le contrattazioni decentrate, il governo sta studiando e valutando un emendamento sul Jobs Act, altro argomento caldissimo, probabilmente quello più ricco di frizioni tra le due parti, è stato sicuramente il famoso articolo 18, e quello che è il reintegro dei lavoratori licenziati per motivi disciplinari o discriminatori.

Quindi argomenti molto importanti e delicati sul tavolo del Premier, che insieme a Madia, Padoan, Del Rio e Poletti, ha illustrato ai Segretari Camusso, Furlan, Angeletti e Mancini, quelle che sono le linee guida del Jobs Act, in modo tale da cercare dei punti d'incontro, delle idee valide per provare a riformare un mondo che Renzi giudica ingessato da troppi vincoli. Infine Matteo Renzi, all'uscita dall'incontro si è detto soddisfatto, avendo trovato con i sindacati dei punti d'intesa, fino a quel momento, insperati.