La sentenza Torreggiani della Corte di Strasburgo è ormai alle spalle, nelle carceri non si vive più in condizioni inumane e degradanti grazie a diverse misure varate dal Governo Renzi, quindi non servono provvedimenti straordinari di clemenza generale ad efficacia retroattiva come amnistia e indulto 2015. Questo, in estrema sintesi, è quanto ha dichiarato il ministro della Giustizia Andrea Orlando (del Partito Democratico) intervenendo oggi nell'aula della Camera dei Deputati, presieduta da Laura Boldrini. Ribadendo sostanzialmente gli stessi concetti espressi nei giorni scorsi dal premier Matteo Renzi.

"L'emergenza carceraria - ha detto il guardasigilli al lavoro sulla riforma della giustizia 2015 - è stata superata senza ricorrere a misure straordinarie indulto e amnistia".

Giustizia, Orlando: pur senza amnistia e indulto superata emergenza carceri

Illustrando a Montecitorio la sua relazione sullo stato della giustizia in Italia e sull'iter della riforma messa in cantiere dal Governo Renzi che riguarda sia il processo civile che la procedura penale, il guardasigilli ha fornito i nuovi dati sulla popolazione carceraria riferendo che al "31 dicembre 2014 i detenuti - ha detto - erano 53.623, dato stabilizzato da qualche mese. A dicembre 2013 - ha aggiunto ritenendo ormai superata l'emergenza sovraffollamento - erano 62.536.

Nel periodo della condanna europea - ha sottolineato il ministro della Giustizia riferendosi alla sentenza pilota Torreggiani - i detenuti erano 66.000 e nel 2010 sono arrivati a più di 70.000". Il guardasigilli ha evidenziato oggi in aula alla Camera l'importanza delle misure messe in campo dal Governo Renzi per ridurre l'affollamento nelle carceri pur senza ricorrere a provvedimenti straordinari di clemenza generale come indulto e amnistia sollecitati dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che l'8 ottobre 2013 inviò a deputati e senatori il suo unico messaggio alle Camere nei suoi due mandati al Quirinale.

Governo Renzi, il ministro Orlando illustra alla Camera la relazione annuale sulla giustizia

Una della misure che ha consentito ridurre il numero dei detenuti è stata quella sul "rafforzamento delle misure e delle sanzioni alternative", ha spiegato il ministro riferendosi alla nuova legge sulle pene alternative e la messa in prova ai servizi sociali.

Poi è stato varato l'ennesimo decreto legge svuotacarceri (sconti di pena e risarcimenti ai detenuti) e il nuovo decreto legislativo sulla non punibilità dei reati lievi (una sorta di depenalizzazione di più di 100 reati). Diversi accordi con Paesi stranieri sono stati stipulati per il rimpatrio dei detenuti immigrati nei loro paesi di origine.

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"L'emergenza carceraria - secondo l'esponente del Governo Renzi - è stata ridotta senza ridurre in maniera sensibile il numero complessivo dei soggetti trattati, tra carcere e misure alternative. Dico questo - ha sottolineato il guardasigilli - per rispondere con i numeri a chi ha più volte parlato di indulti mascherati".

Si cominciano a vedere anche i primi effetti della riforma della custodia cautelare. "Il numero complessivo dei detenuti in custodia cautelare - ha spiegato Orlando (Pd) - è passato dai 24.409 di dicembre 2013 ai 18.475 del 31 dicembre 2014".