Il futuro resta ancora un mistero da scoprire ma, per ciò che concerne il Referendum Costituzionale, il Centrodestra ha deciso di compattarsi con il fronte del No. La chiamata a raccolta di Berlusconiha dato i frutti sperati con Meloni e Salvini allineati in un’unica strategia: attendere l’esito del voto (considerato un test cruciale per Renzi) e ribaltare il tavolo con un piano alternativo di riforma. Il summit di Arcore ha dato quindi il via alla vera e solida campagna elettorale per il No ma non ha svelato quello che sarà il destino dell’intera coalizione.

Salvini da tempo ha annunciato la sua intenzione di correre per Palazzo Chigi contro Renzi, ma Berlusconi non pare così convinto del progetto del leader del Carroccio. Secondo l’ex Cavaliere, infatti, l’area dei moderati avrebbe bisogno di un profilo più pacato ma non meno carismatico. Il moto perpetuo di Stefano Parisi, candidato sindaco a Milano sconfitto da Sala, è l’indizio per molti di un preludio alla sua ascesa su scala nazionale. Guai però a escludere l’ipotesi che al momento sembra meno ovvia: l’ennesima discesa in campo di un Berlusconi sì debilitato ma non stanco della politica attiva.