La Consulta boccia in 4 punti la Riforma del Ministro madia sulla Pubblica Amministrazione, perché lede l’autonomia delle Regioni.

La bocciatura è sul punto che riguarda la dirigenza pubblica, sulla disciplina delle partecipazioni societarie, sul punto dei servizi pubblici locali di interesse economico generale e sul tema dove il governo se n’era fatto un vanto del Pubblico impiego, che prevedeva la responsabilità diretta anche dei dirigenti. Secondo i Giudici della consulta manca un’intesa preventiva per non ledere l'autonomia delle Regioni.

Esultano le opposizioni

Il ricorso è partito dal Governatore della Regione Veneto Zaia, che dopo questa decisione esulta affermando: “Sentenza storica, un colpo al centralismo sanitario”.

Brunetta pure soddisfatto della sentenza della Consulta afferma: "Riforma Madia fallita, fallito Renzi".

Delusione da parte del Premier

Da Vicenza duro il commento del Premier Matteo Renzi: “Siamo circondati da una burocrazia opprimente, noi abbiamo fatto dei Decreti Legislativi per licenziare i dipendenti e dirigenti che non fanno il proprio lavoro e la Consulta che boccia la riforma perché non c’è l’intesa stato-regioni, pazzesco”.

Quali sono i punti contestati dalla Consulta?

Nella sentenza numero 251 della Corte Costituzionale è stato accettato il ricorso del Governatore Zaia, della Regione Veneto, con l’esito che rende la riforma Madia parzialmente illegittima, ”i decreti legislativi attuativi siano adottati previa acquisizione del parere reso in sede di Conferenza unificata, anziché previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni".

Lo Stato e le Regioni sono legate da un intreccio inestricabile, dove deve essere rispettato il senso di collaborazione e uno stretto contatto tra Stato-Regioni.

Altro punto di criticità riguarda gli articoli 11, 17, 18 e 19 della legge 124 del 2015, “società partecipate e servizi pubblici locali”.

Il testo unico sul pubblico impiego verrà esaminato entro la fine di febbraio, la Consulta chiede di riscrivere da capo i punti dichiarati illegittimi.

Davvero un bel guaio per il Governo Renzi questa riforma si intreccia con altre riforme Legislative che rischiano anch’esse di essere dichiarate illegittime, per lo più è una bocciatura a pochi giorni del voto al Referendum Costituzionale, bocciatura che potrebbe influenzare il voto, sicuramente è un’arma tra le mani dei sostenitori del NO, visto la correlazione che c’è tra la riforma Madia e l’articolo 5, che anch’esso toglie gran parte dei poteri alle Regioni.