A meno di quarantotto ore dall'ufficializzazione della vittoria di Donald Trump, sono già iniziati a circolare i primi nomi degli uomini che potrebbero andare a comporre la squadra del nuovo presidente. Tra i nominativi emersi come probabili componenti della Amministrazione Trump ce n'è uno che non poteva passare inosservato. Si tratta di Steven Mnuchin, ex banchiere agli ordini di goldman sachs, la potente banca americana, ritenuta da molti americani che hanno votato per il magnate, una delle banche che hanno provocato la crisi del 2008. Wikileaks nelle scorse settimane ha divulgato delle email che evidenziavano le buone relazioni tra questa banca e la candidata democratica Hillary Clinton, che avrebbe avuto sempre un occhio di riguardo nei confronti di Goldman Sachs.

Ma potrebbe essere Trump ad affidare ad un ex uomo della colossale banca niente meno che il ruolo chiave di Segretario del Tesoro, ovvero il "borsello" del governo americano.

Mnuchin ha guidato la campagna elettorale di Trump

Laureato nella prestigiosa università di Yale, Steven Mnuchin ha 53 anni ed è il CEO di una nota società di investimenti. Possiede un patrimonio personale stimato in più di quaranta milioni di dollari, e in passato ha lavorato per venti anni al servizio di Goldman Sachs, per la quale era un banchiere di punta. Fino a poco tempo fa non aveva nascosto simpatie per i democratici, tanto che in più occasioni ha finanziato vari candidati, tra cui la Clinton, quando era in lizza per un posto da senatrice nello Stato di New York.

La svolta repubblicana ed il ruolo di primo piano nello staff di Trump

Dopo anni di sostegno ai dem la svolta repubblicana per sostenere la candidatura di Trump, per il quale ha ricoperto l'incarico di Responsabile della campagna elettorale, entrando a fare parte del suo entourage. L'ex banchiere in questo ambito ha rivestito un ruolo determinante nella vittoria del magnate.

Un servigio che Trump potrebbe ricambiare con un segretariato, ovvero quello che da noi sarebbe un ministero.

Goldman Sachs ha fatto perdere voti a Hillary Clinton

La vicinanza agli ambienti di Goldman Sachs, ed i finanziamenti che la Clinton ha più volte ricevuto da questa banca, per un totale di 675mila dollari, hanno fatto finire la candidata americana al centro di aspre critiche, che probabilmente hanno spostato una parte dell'elettorato verso il magnate americano. Ma chi pensava di tenere lontana dal governo americano la super banca, potrebbe restare presto deluso, se Trump finirà per confermare quelle che fino ad oggi sono solo ipotesi.