Questo martedì 28 marzo la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini è intervenuta nella trasmissione di La 7 "Otto e mezzo", dove ha risposto a diverse domande della conduttrice Lilli Gruber su diversi fatti di attualità politica. Ecco che cosa ha detto.

Sul ministro Poletti e sul futuro del Governo

Sulla polemica relativa alla battuta del ministro Poletti su "calcetto e curriculum", la Boldrini ha detto: "Forse è stata una battuta mal riuscita, anche se sul lavoro c'è poco da scherzare visto che abbiamo una disoccupazione giovanile al 38%".

Sulle possibili dimissioni del ministro, ha detto: "Poletti deciderà da solo quello che fare, però l'ironia è sempre un rischio perché non tutti hanno lo stesso senso dell'umorismo e inoltre su certi temi l'ironia va evitata in modo scientifico"

Sul futuro del Governo Gentiloni ha detto: "Mi pare che vada avanti con i provvedimenti all'ordine del giorno e mi auguro che li porti a termine. In questa Legislatura spero di portare a casa una legge sul tema della cittadinanza, una sulla prescrizione, una sull'introduzione del reato di tortura e sul sul cyber-bullismo".

'Potrei ricandidarmi, ma avere tante sinistre non ha senso, ne serve una credibile di governo'

Lei si candiderà alle prossime Elezioni politiche?

"Dipende da cosa succede, c'è una fase di grande movimento e aggiustamento. Ci sono partiti che si sono riconsiderati, nuovi gruppi, alcuni sono usciti da un gruppo e andati al misto. Io ho fatto una scelta di candidarmi nel 2013 perché pensavo che avesse un senso farlo dopo 25 anni all'ONU, ora non si torna indietro, si va avanti ma ci devono essere le condizioni.

Se esse ci sono, io lo rifarò, perché c'è bisogno di unire le forze".

Cosa pensa della sinistra in questo momento? "Avere tante sinistre non ha senso, bisogna essere una sinistra credibile e di governo. Una sinistra che sia laburista, europeista, ambientalista, femminista e solidale. Chi si riconosce in questo avrà il mio gradimento.

Queste sono le caratteristiche che servono. Il mio sforzo è quello di aggregare e fare ponte fra le varie anime. Non sono la sola a pensarla così. Non è chiaro che cosa voglia fare il PD. Orlando e Emiliano dicono di volersi alleare con la sinistra, mentre Renzi non si è ancora espresso. Non mi permetto di interferire nelle dinamiche del PD, ma chi vincerà dovrà dire con chi si vuol alleare. Penso che un'alleanza fra PD e sinistra sia necessaria, ma sulle cose concrete, sui programmi e non invece a scatola chiusa, no cambiali in bianco. Ma non si può prescindere dal PD se si vuol vincere: se si vuol fare testimonianza è un altro conto"

Prima di proseguire: "Dobbiamo capire cosa vogliamo fare, se ci disgreghiamo perdiamo sicuramente.

Un po' come l'Europa, se cede alle divisioni perde. E così la sinistra: deve prevalere la responsabilità sugli individualismi e sulle situazioni pregresse personali. Questo deve essere superato nell'interesse del paese".

Su M5S e legge elettorale

Cosa pensa del Movimento 5 Stelle? "Io penso che bisogna dialogare con tutti. Ma le alleanze sono un'altra cosa, non ci si può alleare con chi ha idee molto diverse. I 5 stelle sono incompatibili su temi come Europa e immigrazione, non ho ancora capito precisamente le loro posizioni, ci sono delle ambiguità. E' difficile collocare il M5S con criteri tradizionali, su alcune cose sono poco liberali, mentre sull'ambiente e su temi sociali dicono cose condivisibili.

E' un movimento che comunque non sentirei vicino alla sinistra".

Ci sarà una nuova legge elettorale? "Doveva andare in aula a febbraio, poi è slittata a marzo e ora mi hanno chiesto un nuovo rinvio. Non c'è ancora una formula che metta d'accordo i vari i gruppi. Ora la legge va fatta, quella della Camera e del Senato vanno armonizzate. Serve un terreno comune fra i gruppi più consistenti anche se per ora non sta accadendo. Il proporzionale è un'idea molto diffusa fra i gruppi, mentre il PD punta sul Mattarellum. Occorra che da tutte le parti si ceda qualcosa".