Roma è definita la capitale della corruzione e della mala amministrazione, nessun Municipio è incolume, la corruzione dilaga in ogni settore. La macchina amministrativa, per dimensioni e complessità, è molto vulnerabile e facilmente attaccabile dalla criminalità. Dalla"Relazione annuale di Anticorruzione"elaborata dagli stessi uffici capitolini, è risultato che nel settore pubblico manca qualsiasi cultura di buona amministrazione e trasparenza, e un impiegato su sei risulterebbe indagato. Nelle acque melmose della mala gestione, purtroppo, sono sempre i cittadini a farne le spese: questi ultimi si ritrovano a dover andare avanti in una Roma invivibile, con servizi scadenti e con le tasche vuote, in quanto sovraccarichi di tasse.

Corruzione e mala amministrazione

Secondo l'ANAC, vi sono maggiori irregolarità su servizi per anziani e disabili, case e canili, e ancora su strade e asili. L'ultimo documento depositato dall'Autorità Nazionale Anticorruzione a metà marzo parla di "sistematica e diffusa violazione delle norme e ricorso generalizzato e indiscriminato a procedure prive di evidenza pubblica, con il conseguente incremento di possibili fenomeni distorsivi che agevolano il radicarsi di prassi corruttive".

Affidamento di lavori e servizi di forniture sotto l’occhio del ciclone

Le aree più colpite dalla corruzione nella capitale sono risultate quelle per l’affidamento di lavori e forniture. Il sistema burocratico della pubblica amministrazione, purtroppo, nelle emergenze si avvale dell’affidamento diretto dei lavori, quindi vengono evitati tutti i controlli e le procedure che verrebbero adottate in regime di ordinaria amministrazione, tutto ciò per garantire un intervento tempestivo per la risoluzione del problema.

La mancanza di controlli, il monitoraggio debole, il ricorso inflazionato all'affidamento diretto dei lavori con appalti assegnati senza gara, hanno favorito il proliferare di irregolarità e corruzione, in particolare nei Dipartimenti per le Politiche Sociali.

Il protrarsi di queste operazioni scorrette ha portato i vari Municipi ad accumulare debiti, in particolare, nei confronti di coloro che hanno effettuato i lavori, e la fotografia attuale preannuncia una complicatissima situazione, che si troverà ad affrontare chiunque vincerà le prossime elezioni amministrative a Roma a giugno 2016.

L'Anac presenta il primo piano nazionale anticorruzione 2016

L'autorità Nazionale Anticorruzione, nella seduta del 18 maggio 2016, ha approvato per la prima volta lo schema di Piano Nazionale Anticorruzione 2016. Tutte le informazioni dettagliate potranno essere reperite sul sito dell'ANAC. Nello schema sono riportate le "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione".

LIBERARE ROMA DAL FANGO DELLA CORRUZIONE

Roma deve liberarsi del fango della corruzione e dell’illegalità, che ne ha offuscato e sporcato l’immagine. È necessaria una rivoluzione etica, morale e civica che parta dalla politica e coinvolga amministrazione e cittadini romani. Per questo abbiamo chiesto consigli al presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone sulla composizione delle nostre liste, per questo intendiamo organizzare un corso per tutti i nostri candidati su come si riconosce e combatte la corruzione, invitando i funzionari dell’Anac a partecipare.Il malaffare ha prosperato per troppo tempo grazie a procedure opache, all’emergenza istituzionalizzata, a gare mai bandite, ad affidamenti diretti ingiustificati, alle proroghe infinite.Tutto questo sarà spazzato via dall’applicazione di regole per appalti trasparenti, tempi certi e pagamenti puntuali, valutando la prestazione dei dirigenti comunali soprattutto su questi parametri, premiando adeguatamente il merito e ma punendo severamente l’incapacità, l’inefficienza o, peggio, l'illegalità. Bisogna premiare l’efficienza facendo capire che il rispetto delle regole è un beneficio per tutti.I dipendenti pubblici hanno già l’obbligo di legge di denunciare chi commette reati corruttivi ma noi vogliamo incentivare anche il cittadino comune a farlo.Con il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone ho parlato di come rendere operativa un’idea che ho da tempo: premiare chi dovesse denunciare episodi o atti di corruzione. Il presidente Cantone mi ha detto che ci sono amministrazioni nelle quali imprese che hanno denunciato un funzionario corrotto, a sentenza definitiva, sono state inserite in un albo cui il Comune attinge per gli affidamenti diretti. Significa fare una rivoluzione culturale che a Roma può farci risparmiare più di 1 milione di euro l'anno, ovvero il costo della corruzione che sopportano i cittadini romani secondo la Corte dei Conti.