Essendo una metropoli con un numero considerevole di abitanti, è normale che uno dei problemi principali di una città come Roma sia il traffico. Una questione decennale in verità, ancora lungi dall'essere risolta. Basti pensare che agli inizi del 2015 ogni romano ha trascorso circa 30-31 ore fermo sulla strada in auto. Molti i singoli individui e le associazioni che hanno datouna loro idea per tentare di arginare il problema del traffico. Un esempio degno di nota è l'associazione Salvaiciclisti, che tramite la campagna MuovitiRoma, ha proposto al Comune la creazione di piste ciclabili leggere, l'aumento delle aree riservate ai pedoni e l'estensione delle cosiddette aree a zona 30, che prevedono velocità limitata.

In tal modo, massimo cinque anni, ci sarebbe un evidente dimezzamento di autovetture.

La proposta di Virginia Raggi

Per risolvere l'oramai decennaleproblema del traffico nella Città Eterna, il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle Virginia Raggiha proposto di investire sul servizio di bikesharing, una realtà molto stimata nelle più importanti capitali del mondo. Anche Veltroni in passato era favorevole al servizio di biciclette condivise. Il vero e proprio cavallo di battaglia della Raggi è però la cosiddetta "Lotta ai portoghesi" che di seguito illustreremo brevemente. L'esponente del M5S avrebbe intenzione di introdurre la salita sugli autobus esclusivamente dalla porta anteriore e far sì che il conducente abbia anche la funzione di bigliettaio.

Un'idea in teoria geniale, ma che nel pratico potrebbe dare non pochi problemi, anche di tipo sindacale.

Dati poco rassicuranti

Volendo menzionare qualche numero, analizzando i dati di un passato abbastanza recente, noteremo che il traffico a Roma è un problema ovvio, per diversi motivi. Nel 2009 si calcolavano circa 706 autovetture per ogni 1000 romani.

Dal punto di vista statistico tale rapporto è preoccupante. Non per niente, Roma è la prima città inItalia per numero di automobili. Nella nostra Capitale ci sono numerose macchine in quanto le personesembranoessere molto restie ad utilizzarei trasporti pubblici, oppure mezzi alternativi come le biciclette.