Un caso eclatante, illecito, ma purtroppo sempre più in aumento. Stiamo parlando delle case (popolari soprattutto) occupate abusivamente, senza un regolare contratto o permesso da parte delle istituzioni. Ora come ora, sembra che l'occupazione illecita di un'abitazione da parte di un soggetto, o di una famiglia disagiata, sia divenuta una consuetudine, talvolta con il silenzioso "benestare" da parte di chi dovrebbe operare per far valere i diritti degli onesti cittadini e dei reali proprietari di queste abitazioni.

Nessun rispetto per la graduatoria

La questionedelle case occupate abusivamente non risparmia neanche Romadove, anzi, il problema sembra essere maggiore rispetto a molte altre città italiane. Non pochi soggetti, talvolta famiglie disagiate, migranti o vagabondi, scelgono di occupare abitazioni vuote ed entrano, senza alcun permesso, in esse, ignorando del tutto le esigenzedei cittadini in graduatoria, ai quali spetterebbero di diritto tali dimore. Numerose le famiglie in regolare attesa di un'assegnazione. Negli ultimi mesi èstato molto criticato il lavoro di Francesca Danese, ex assessore alle politiche abitative. Nonostante ciò, è da ricordare che proprio la Danese, durante il suo mandato, ha cercato di risolvere, nel bene e nel male, la difficile situazione, venendo incontro alle famiglie ancora in attesa di avere una casa popolare.

Abusivi legalizzati?

Sembra che il dramma delle abitazioni (e strutture) occupate abusivamente stia divenendo una sorta di business per il Comune di Roma. In primis, è d'uopo affermare che gli abusivi nella Capitale sono circa 9000. Fatto sta che costoro, per non essere sfrattati, pagherebbero un piccolo indennizzo ogni mese.

Una procedura che, a tratti, sembra alquanto inopportuna ed irregolare. Questo però sarà stabilito dalla Commissione di Francesco Paolo Tronca. Talefenomeno, ribattezzato "Affittopoli", è divenuto uno dei principali argomenti della campagna elettorale per la poltrona del Campidoglio. Intanto, il provvedimento di Nicola Zingaretti ha fatto storcere il naso un po' a tutti.

Il presidente della Regione Lazio ha infatti deciso di assegnare 1216 alloggi popolari a tre categorie: i nuclei famigliari in attesa di un'abitazione dal 2000 al 2012 e regolarmente in graduatoria; le famiglie ospitate presso il Residence del Campidoglio al 31/12/2013 ; gli occupanti di 79 immobili, sia pubblici che privati, adibiti abusivamente ad abitazioni al 31/12/2013.

CASE A RISCATTO E MISURE PER EMERGENZA ALLOGGIATIVA

L’emergenza alloggiativa può e deve essere superata. La casa non può essere un privilegio. È necessario trovare soluzioni adeguate che diano risposte concrete e durature, non volte esclusivamente a gestire il momento rimandando il problema che prontamente si ripropone a distanza di qualche mese o di qualche isolato. Risposte in grado di tutelare la dignità delle persone, iniziando dai cittadini che da anni attendono, purtroppo vanamente, di ottenere un alloggio dalle istituzioni. Sono convinta che una gestione sana del patrimonio comunale possa consentire di assegnare mille alloggi all’anno a chi è in graduatoria e ha diritto alla casa, invece delle attuali cento assegnazioni l’anno.Il mio programma per l’emergenza casa prevede che siano venduti alle famiglie in regola che li abitano 30.000 alloggi comunali: almeno il 90% di loro è pronto ad acquistarle, chi non può farlo resterà tranquillamente al suo posto. Con i soldi incassati e con quelli risparmiati dalle manutenzioni saranno costruiti nuovi alloggi o direttamente comprati sul mercato. Ci sono quindi le condizioni ideali per reperire le case che mancano per dare alle migliaia di famiglie in difficoltà il tetto che meritano. E lo farò privilegiando il meccanismo della “casa a riscatto”: chi paga regolarmente l’affitto e ne cura la manutenzione, acquista gradualmente la proprietà, fino a riscattarla al termine del percorso.