È l'enzima "ALV003" che sembrerebbe avere il merito di proteggere i pazienti celiaci dall'esposizione al glutine e, di conseguenza, dalle lesioni della mucosa intestinale che la sua ingestione provoca.

Lo studio su pazienti celiaci

È un gruppo di scienziati dell'Università di Tampere, in Finlandia, ad aver scoperto che un trattamento non alimentare, farmacologico, potrebbe attenuare i danni ai villi intestinali nei pazienti celiaci. La scoperta è il risultato di uno studio randomizzato di 6 settimane, condotto su un gruppo di adulti con malattia celiaca osservanti una dieta gluten free, a cui è stata fatta ingerire una dose giornaliera di 2 g di glutine.

A 16 di questi pazienti veniva, inoltre, somministrato l'enzima ALV003, mentre ai restanti 18 un farmaco effetto placebo.

Le biopsie effettuate nei pazienti del "gruppo placebo" hanno evidenziato un peggioramento delle lesioni della mucosa intestinale dopo la sfida dei 2 g di glutine; mentre nessun deterioramento significativo della mucosa è stato rilevato nelle biopsie del gruppo ALV003.

Quando la dieta gluten free non basta

Questa scoperta risulta essere particolarmente importante per quei pazienti celiaci che, nonostante l'aderenza ad una ferrea dieta priva di glutine, presentano ancora lesioni della mucosa duodenale e atrofia dei villi.

Mentre, infatti nella maggior parte dei casi, l'inizio di questo tipo di dieta si traduce nella guarigione intestinale, almeno parziale, e in una diminuzione dei livelli di anticorpi positivi, capita a volte che le alterazioni infiammatorie e i livelli di anticorpi persistano anche dopo anni di dieta gluten free.

"Il glutine è ampiamente usato nell'industria alimentare; la contaminazione durante la lavorazione è difficile da evitare; l'etichettatura dei prodotti alimentare può essere imprecisa, fuorviante o inesatta; e la dieta senza glutine è socialmente problematica, costosa, e difficile da seguire. Nonostante il tentativo di aderenza ad una dieta priva di glutine, spesso si osserva una grave atrofia dei villi nei pazienti osservanti la dieta a lungo termine.

È possibile che molti pazienti stiano consumando centinaia di milligrammi di glutine al giorno" - sostengono i ricercatori.

Per questo si sentiva la necessità di sviluppare una terapia farmacologica aggiuntiva o sostitutiva della dieta senza glutine. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista dell'istituto AGA (American Gastroenterology Association) Gastroenterology , rivista scientifica più importante nel settore.