I ricercatori dell’Università Laval, in Quebec (Canada), hanno pubblicato sulla rivista International Journal Obesity, nel dicembre 2015, un aggiornamento dei dati finora collezionati sul peperoncino. Gli scienziati confermano che questa spezia può essere assunta quotidianamente, in un piano ipocalorico bilanciato, per contrastare l’obesità ed il sovrappeso e per mantenere, una volta raggiunto, il proprio peso forma.

Ingredienti non nutrientidel peperoncino

I peperoncini sono membri del genere Capsicum, che contiene più di 200 diverse sostanze con diversi gradi di pungenza, detti capsaicinoidi (capsaicina, diidrocapsaicina, nordiidrocapsaicina) e sostanze analoghe non pungenti, detti capsinoidi (capsiati, diidrocapsiati e nordiidrocapsiati).

Il componente maggiore è la capsaicina (presente fino a 13 g/kg) che, nella cavità orale, si diffonde attraverso l’epitelio della lingua e si lega ai recettori vanilloidi (TRPV1) dei neuroni sensori, sensibili al calore ed al dolore, producendo la sensazione di bruciore che conosciamo. I capsaicinoidi ed i capsinoidi fanno parte di una serie di ingredienti, considerati ‘non nutrienti’, perché non essenziali all’omeostasi corporea (equilibrio chimico/fisico dell’organismo).

Uso del peperoncino in una dieta ipocalorica e di mantenimento

Nel lavoro dei ricercatori canadesi viene confermato che sia la capsaicina che i capsiati, in dose pari a 2.5 mg per pasto, sono in grado di aumentare la spesa energetica (effetto termogenico) e l’ossidazione dei grassi, senza influenzare la pressione arteriosa.

Questi componenti, inoltre, sopprimono le sensazioni oressigeniche (stimolanti l’appetito). Considerata la sua forte pungenza, l’uso a lungo termine della capsaicina può risultare sgradevole ed essere dunque limitato; dei possibili sostituti sono i capsiati, non pungenti, che hanno gli stessi effetti della capsaicina.

Essendo entrambi i componenti in grado di accelerare la diminuzione del peso corporeo, all’interno di un programma di dimagrimento, se ne consiglia una supplementazione quotidiana, per contrastare la resistenza alla perdita di peso che si manifesta nel corso della restrizione calorica.

L’assunzione regolare viene suggerita anche per il mantenimento del peso corporeo: è stato dimostrato che l’utilizzo quotidiano, per 4 settimane, nell'ambito di un piano alimentare ipocalorico, induce una migliore ossidazione dei grassi, anche successivamente alla perdita di peso.