Il microbiota intestinale (flora batterica) ha un ruolo critico nelle sindromi autoimmuni sistemiche come artrite reumatoide, lupus eritematoso, sindrome di Sjogren e morbo di Chron.

Nel mese di ottobre e novembre 2016, due lavori pubblicati sulla rivista Oral Disease, hanno dimostrato che la disbiosi (alterazione) del microbiota e l’aumento di batteri specifici possono produrre metaboliti tossici ad azione infiammatoria della mucosa e di incremento della permeabilità intestinale.

Di conseguenza, la produzione locale di linfociti e di citochine proinfiammatorie si riversa nel circolo ematico e aumenta il rischio di infiammazione ai siti anatomici distanti, come le articolazioni o le ghiandole salivari.

La conferma che il microbiota regola i componenti del sistema immunitario, apre la possibilità a nuove strategie terapeutiche per trattare e prevenire le malattie autoimmuni (dieta adattata ad ogni singolo individuo per evitare fattori di infiammazione, probiotici e prebiotici); questi agiscono sul ripristino e il mantenimento del microbiota in eubiosi (equilibrio).

E’ quanto osservato dai ricercatori del Department of Oral and Maxillofacial Surgery, University of Groningen, Netherlands e dal Department of Oral Pathology and Medicine, University of Athens, Greece.

Microbiota umano

Occupa la pelle, le membrane della mucosa e l’intestino, in particolare il colon. Grazie al sequenziamento del DNA e agli studi sul microbioma umano (geni della flora batterica), abbiamo un elenco quasi completo delle comunità microbiche.

Ha un ruolo importante nella sintesi di vitamine e influenza l’immunità sistemica, ossiala formazione di immunoglobuline IgA (difensori della superficie del nostro organismo da tossine e batteri patogeni), e di cellule T regolatrici, Treg (ad azione immunosoppressiva).

Nelladisbiosi intestinale, causata da una dieta sbilanciata, da antibiotici, da stress psicologico e fisico, avvengono alterazioni nel metabolismo batterico, così come la sovracrescita di microrganismi potenzialmente patogeni; le cellule T infiammatorie, tipo Th1 e Th17 aumentano, e le cellule Treg diminuiscono.

La barriera intestinale danneggiata diventa permeabile e permette a cellule e molecole pro-infiammatorie di diffondere e andare in vari distretti.

E’ stato riscontrato che nelle malattie autoimmuni, il sistema immunitario è squilibrato verso uno stato infiammatorio cronico; l’aumento della permeabilità intestinale incrementa l’esposizione agli antigeni e il rischio di produzione degli autoanticorpi.

Malattie autoimmuni e microbiota

Le alterazioni della flora intestinale sono state associate allo sviluppo di malattie infiammatorie/autoimmuni.

Nell’artrite reumatoide (colpisce le articolazioni), lupus eritematosus (a carico di organi, tessuti e articolazioni) e sindrome di Sjogren (organi, tessuti e ghiandole salivari e lacrimali), la disbiosi intestinale si esplica con una carenza di Bifidobatteri e un aumento di Prevotella; nel morbo di Crohn e la colite ulcerosa, sono stati individuati livelli elevati di Escherichia coli.

Vengono utilizzati metodi non invasivi per ripristinare l’eubiosi intestinale come l’assunzione di probiotici Lactobacillus Rhamnosus o Lactobacillus Reuteri, per migliorare la funzione della barriera intestinale e prebiotici fibre solubili, per stimolare la crescita del microbiota, da associare ad una dieta personalizzata, in base alle caratteristiche fisiologiche e patologiche dell’individuo.