Il diabete è una malattia cronica, caratterizzata da livelli di glucosio nel sangue più alti rispetto al normale, a causa di un'inadeguata produzione di insulina oppure da una scarsa capacità tissutale di utilizzare l'ormone stesso. Secondo la nuova classificazione dell'OMS, il diabete comprende due forme principali, -diabete mellito di tipo 1 e diabete mellito di tipo 2 - quelle anche piu frequenti da riscontrare nei pazienti diabetici. Oltre a queste si segnalano anche i casi di diabete che compare per la prima volta in gravidanza (diabete gestazionale) e un gruppo di forme più rare.

Nel diabete di tipo 1 le cellule del pancreas non producono affatto o non producono sufficiente insulina. Nel diabete di tipo 2 si osserva un deficit di secrezione dell'ormone insulinico che progredisce nel tempo ma senza mai portare a una carenza assoluta di insulina; in genere si instaura su una condizione di insulina-resistenza multifattoriale. Il diabete gestazionale, invece, viene diagnosticato per la prima volta in gravidanza. In genere regredisce dopo il parto ma nel 50% delle gestanti c'è un elevato rischio che si ripresenti dopo lunghi periodi con le caratteristiche del diabete mellito di tipo 2. Altre forme comprendono forme rare determinate geneticamente, malattie del pancreas, malattie endocrine, forme indotte dai farmaci, forme determinate da infezioni e forme di diabete mediate per via immunologica.

Sia pure con modalità diverse, ma in tutti i vari tipi di diabete, l'effetto principale delle alterazioni metaboliche è l'eccesso di glucosio nel sangue, definito come iperglicemia. L'iperglicemia cronica nel diabetico, se non controllata, si associa a complicanze croniche che provocano la disfunzione e l'insufficienza di vari organi, colpendo in particolare occhi, reni, sistema nervoso e cardiovascolare.

Sicuramente, un ottimo controllo glicemico è la chiave per una convivenza con il diabete; l'unico modo per verificare l'efficacia dei trattamenti antidiabete, sia farmacologici che non farmacologici è quello di regolarizzare le misurazioni glicemiche. In persone a rischio (familiarità, età, obesità, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, riduzione della tolleranza al glucosio, etc.) è utile far eseguire un test da carico di glucosio, strumento valido per la diagnosi precoce di diabete.In caso di prediabete, una forma di alterata glicemia a digiuno o ridotta tolleranza al glucosio, verrà richiesto un controllo periodico della glicemia.

In tutti quei casi in cui la glicemia è indice di diabete conclamato, il medico stabilirà insieme al paziente un piano d'intervento personalizzato e mirato, comprensivo di modificazioni della dieta, inserimento di attività fisica regolare ed eventuale trattamento farmacologico. Mantenere i valori di glicemia buoni per tutto l'arco della giornata, per un diabetico è importante al fine di assicurare il normale apporto energetico al cervello, incapace di immagazzinare riserve di glucosio. Il glucosio presente nel sangue, è dunque l'unica fonte utilizzabile che deve è sempre essere disponibile.

In occasione della Giornata mondiale del Diabete, la Società Italiana di Diabetologia ha creato un decalogo che condensa tutti i consigli per calare nella vita di tutti i giorni i principi di un corretto stile di vita e per la gestione corretta delle malattie diabetologiche.

Dall'ultima Giornata Mondiale, sono stati evidenziati numerosi nuovi farmaci e trattamenti, tra questi il Liraglutide, nuovo farmaco che riduce del 20% il danno renale, particolarmente adatto dunque per i pazienti ipertesi, così come pillole al posto dell'insulina iniettiva. È stato presentato anche un nuovo gruppo di glucometri, ad infrarossi, senza necessità di pungere il dito per effettuare l'analisi glicemica. Insomma, tanta la strada che è stata fatta in campo diabetologico, tanta ancora quella da fare.