Si tratta di una tra le bevande più bevute al mondo e, quasi sicuramente, una tra le più amate ed apprezzate in tutto il Paese italiano. Da anni la Coca-Cola accompagna i pasti e gli spuntini delle famiglie e proprio questa bevanda alle volte tanto desiderata si ritrova ad essere ritirata da tutti i mercati a causa di una ingiunzione da parte del Ministero della Salute dopo alcune lamentele da parte dei consumatori e dopo, ovviamente, aver appurato quanto accaduto tramite analisi chimiche di laboratorio. Il provvedimento riguarda le bottiglie di Coca-cola da un litro e mezzo appartenenti al lotto numero L170329863M e con scadenza fissata al ventotto Settembre di questo anno (2017).

La bevanda sottoposta a ritiro risulta essere molto più densa rispetto al normale e presenta tracce di acido fosforico, solfiti e caffeina parecchio più alte rispetto al normale (quindi con valori di gran lunga superiori ai livelli indicati dalle regolamentazioni vigenti).

Il ritiro imposto dal Ministero della Salute e gli avvertimenti

Il presidente Giovanni D'Agata, addetto allo "Sportello dei Diritti" , ha inviato un avviso a tutti gli acquirenti e consumatori del prestigiosissimo marchio Coca-Cola invitandoli a controllare il lotto e la data di scadenza delle bottiglie da un litro e mezzo possedute e di riconsegnarle al punto di vendita in cui sono state acquistate (ovviamente se vi è un riscontro positivo all'allarme lanciato, quindi se le bottiglie appartengono al lotto interessato al ritiro).

Si tratta di un annuncio ufficiale che è stato pubblicato, in maniera ben leggibile e facilmente raggiungibile da chiunque abbia una minima conoscenza della rete, sul portale dedicato alle Allerte Alimentari creato e messo a disposizione di tutti dal Ministero della Salute. La bevanda indicata nell'avviso è stata imbottigliata negli stabilimenti di Marcianise, una località nella provincia di Caserta, e dalle analisi sono risultate, oltre all'elevato contenuto di sostanze nocive, anche un quantitativo minimo di allergeni di vario genere non dichiarati sull'etichetta del prodotto.

L'ingiunzione era stata data qualche settimana fa (esattamente il ventotto maggio), ma è stata resa nota solamente adesso per motivazioni futili e non propriamente chiare. L'importante, comunque, è assicurarsi di non avere ingerito la bevanda interessata e, nel caso in cui si avesse queste bottiglie in casa, di portarle immediatamente al punto vendita di provenienza.