Secondo la NASA, ente spaziale americano, sulla superficie di una delle lune ghiacciate di Saturno, Encelado, ci sarebbero tracce ben visibili della presenza di acqua, probabilmente salata. Lunedì gli scienziati che partecipano alla ricerca hanno annunciato di aver identificato 101 geysers ben distinti in eruzione sul satellite del grande pianeta con gli anelli. Con i dati in loro possesso sono sicuri che l'acqua può così giungere, dal sottosuolo, alla superficie della luna. Questo significa che potrebbe trasformarsi in mari o fiumi.
I geysers furono visti, nel 2005, fuoriuscire da quattro fratture nella zona "Tiger Stripes" simile alle strisce del manto di una tigre, lungo il polo sud, e sembravano essere composti da vapore acqueo e particelle di ghiaccio.
Dopo sette anni di raccolta di informazioni da parte della sonda Cassini, si è capito che da quelle fratture ci sono veri e propri punti caldi, come sfiatatoi, dove il vapore, probabilmente risultato dell'attrito, fuoriuscendo condensa rendendo visibili i getti. Carolin Porco, responsabile del team che ha studiato le immagini dalla Cassini, afferma con certezza che il calore che viene dal sottosuolo non è la fonte del vapore, ma il suo effetto, proprio per l'attrito che questo provoca salendo in superficie. E questo capovolge le spiegazioni che fino ad oggi erano state date sull'origine del fenomeno, dimostrando che i geysers in questione non sono un fenomeno che si forma in prossimità della superficie, ma ha radici molto più profonde.
E la domanda fatidica nasce spontanea: se c'è acqua salata, potrebbe esserci vita su quella piccola, lontana, fredda luna di Saturno? Possiamo ipotizzare forse che non proprio in superficie, e tanto meno nelle profondità ci possa essere un tipo di vita molto semplice, magari come quei particolari tipi di esseri viventi che vivono nelle profondità oceaniche nei punti in cui dalla crosta esce vapore caldissimo.
Per ora le analisi dicono che ci sono composti organici, e questo ci fa ben sperare. Su Encelado c'è un'atmosfera, seppur minima, che sembra essere composta da vapore acqueo ionizzato, promuovendolo come corpo celeste in cui è probabile l'esistenza di vita extraterrestre.