Nel corso della storia, vi sono personaggi che semplicemente la cambiano. Uno di questi risponde al nome di Steve Jobs. Figlio di madre svizzera e padre siriano, viene dato in adozione appena nato e poi affidato a Paul e Clara Jobs. Meccanico lui, contabile lei, i coniugi Jobs educano il piccolo Steve in un ambiente umile e fertile, dove il suo talento può crescere rigoglioso.

Ma come una gemma incastonata nella collana più lucente, sono i difetti a rendere un uomo meritevole di essere ricordato. Dopo essersi diplomato (1972), Steve si iscrive al college, che abbandona dopo solo un semestre, sintomo di un giovane genio cui stanno scomode le conformazioni della società.

Il giovane Steve vuole dare subito espressione ai suoi progetti. Il 1° aprile 1976 con l'amico Steve Wozniak fonda la Apple Computer, che ha come prima sede il garage della casa dei suoi genitori. Volare con le ali della semplicità, per arrivare sempre più in alto.

Anche se di semplice il progetto Apple non ha proprio nulla. Come semplice non si rivela la collaborazione di Steve con gli altri membri, confermando come uno dei più grandi geni dei giorni nostri sia esempio di una sregolatezza difficile da gestire. Con Jobs nel suo organico la Apple produce e commercializza Mac, Iphone e Ipod, stanziandosi come leader nel settore informatico.

Eclettico, carismatico, geniale quanto ribelle, Steve Jobs ha rivoluzionato il mondo in cui viviamo.

Visionario nel capire come la tecnologia avrebbe colorato la quotidianità del nuovo millennio, ha investito, puntando su di sè. E ha vinto, insieme all'umanità.

Il destino è però orgoglioso. Non ama chi si diverte a sconvolgerne i disegni, non è amico di chi ne anticipa gli scenari. Dal 2003, anno in cui gli viene diagnosticato un tumore maligno al pancreas, Jobs inizia un calvario di 8 anni, in cui però continua a lavorare con la solita fame di successo, tracciando progetti che non può realizzare.

Come se volesse lasciare la sua eredità all'umanità. Jobs è sempre stato schietto, e forse anche cinico, nella vita come nel lavoro. Non ha mai negato di aver fatto uso di sostanze stupefacenti, dichiarando l'assunzione di LSD una esperienza incredibile nella vita. Una vita fatta di alti e bassi, successi e delusioni, con la forza di volontà come unico fattore comune.

Una vita che il destino gli ha portato via il 5 ottobre 2011, a 56 anni, a causa di una recrudescenza del carcinoma, con conseguente arresto cardiaco.

La morte di un personaggio come Steve Jobs non può che destabilizzare il mondo mediatico. Immediate sono le parole del presidente Obama, come quelle di altri esponenti dei colossi informatici, settore in cui Jobs ha fatto il bello e il cattivo tempo: dallo storico rivale Bill Gates (Microsoft) a Mark Zuckerberg (Facebook) passando per Sergey Brin e Larry Page, (Google), Meg Whitman (HP), Choi Gee-Sung (Samsung),fino a Tim Cook, che ne ha preso il posto, su rigoroso mandato di Jobs stesso. Di Jobs hanno parlato in tanti, e tanti ancora ne parleranno.

Oggi, 5º anniversario della sua scomparsa, vogliamo solo ricordarlo citando le parole di un suo famoso discorso. Lunga vita a Steve Jobs, lunga vita all'umanità. «Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Siate affamati, siate folli, perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero»