Dall'apertura della famosa passerella avvenuta il 18 giugno, (grandiosa opera lunga tre chilometri che permetterà il suo fluttuare nelle acque del lago d'Iseo fino a domenica 3 luglio), si è parlato continuamente e continua a suscitare incognite che forse il suo ideatore Christo Vladimirov Yavachev, artista ottantunenne di origini bulgare, non pensava si sarebbero succedute in così breve tempo.

La famosa opera, della lunghezza di tre chilometri e larga sedici metri, è formata da pontili galleggianti alti cinquanta centimetri e impiega 200mila cubi di materiale in polietilene ricoperti da 70mila metri quadrati di tessuto color giallo-arancio; questo materiale, utilizzato per ricoprire il sistema modulare ancorato sul fondo del lago per mezzo di robuste funi in materiale nylon, è altamente riciclabile e permette ai visitatori di camminare scalzi senza scivolare.

Spese e polemiche sull'evento

La spesa sostenuta dall'artista per la costruzione della passerella 'gratuita' sul lago d'Iseo, imponente opera che tutti ci invidiano e che sembra attrarre milioni di visitatori da tutto il mondo, sembrerebbe si aggiri intorno ai 15milioni di euro. L'imponente banchina galleggiante permette, partendo da Sulzano sulla sponda dell'Iseo, di raggiungere e passare intorno all'isoletta di San Paolo toccando Monte Isola (famosa per essere l'isola lacustre più grande in Europa), situata al centro del lago. Le polemiche succedutesi dopo la sua apertura sono state tante, a partire dagli incidenti nella quale sono stati allertati ben dodici 'codice rosso' (emergenza indicante almeno una funzione vitale compromessa, quindi a rischio di vita), a quelli di ordine pubblico, di sicurezza e di forti disagi per lo spostamento delle popolazioni sulle strade e dei mezzi pubblici che portano verso il famoso 'monumento artistico galleggiante'.

Codacons contro Christo

Oggi il Codacons, l'Associazione in difesa dei consumatori e dell'ambiente, rende nota l'intenzione di far luce sulle spese di tutti questi interventi che si sono riversati sulle casse dei comuni e delle istituzioni locali; tutto questo grazie ai disagi e alle problematiche portate dal famoso evento di Christo.

Come ben sappiamo, l'artista non è nuovo a questa forma di spettacolarità;ricordiamo l'impacchettamento del ponte Neuf di Parigi, il monumentale Bundestag di Berlino, la baia di Biscayne a Miami circondata da una fascia color fucsia, il muro di barili d'olio che ha bloccato rue Visconti vicino alla Senna in segno di protesta e tante altre compiute insieme alla moglie Jeanne-Claude prima della sua morte nel 2009.

Le spese per realizzare tutte queste opere sono coperte dall'artista che non ha mai chiesto niente alla comunità, se non la concessione per breve tempo della posa in loco della sua opera. I guadagni che ne trae provengono esclusivamente dai modellini delle sue realizzazioni, messi in vendita durante e dopo l'evento, alla vertiginosa cifra che può raggiungere e superare i 100mila euro. Il Codacons contro Christo, si starà probabilmente informando se i disagi causati dalle sue imponenti opere saranno stati, anche negli altri luoghi in cui è avvenuta la loro realizzazione, messi in conto al portafoglio della comunità.