Ha fatto una gradita sorpresa ai numerosi clienti del centro commerciale Campania a Marcianise, in provincia di Caserta, Alessandro Borghese. Lo chef diventato celebre per alcuni programmi su Real Time e giurato a Masterchef Junior, si è messo ai fornelli all'interno di una celebre catena di negozi che vende prodotti legati all'elettronica, all'informatica, alla telefonia e anche alla cucina. Grande stupore e divertimento fra i passanti, i quali con piacere si sono soffermati a guardare il 37enne figlio di Barbara Bouchet alle prese con una cucina un po' improvvisata all'interno di un centro commerciale.
Tra una pietanza e l'altra, Alessandro Borghese ha spiegato che in ambito culinario non basta solo il talento, ma c'è anche bisogno della migliore strumentazione e dell'ausilio della tecnologia per avere sempre dei piatti di prima qualità. Tra il serio e il faceto, il protagonista di "Ale contro Tutti" ha affermato che, nella preparazione di un ottimo piatto, solo: "un 10 per cento lo fa lo chef". Ecco dunque spiegata la sua presenza in un grande fornitore di elettrodomestici e utensili da cucina, per dimostrare la sua tesi che gli strumenti e la materia prima sono fondamentali per permettere ad uno chef di realizzare al meglio i propri "capolavori" culinari.
Subito dopo aver cucinato, Borghese ha deliziato la folla incuriosita che gli si era formata intorno, servendo porzioni delle specialità da lui preparate sul momento e trovando anche il tempo per difendere la pizza napoletana dalle recenti critiche sollevatesi in seguito ad un servizio mandato in onda da "Report", nel quale si affermava che la pizza fosse cancerogena. "Io la mangio ancora, mi piace tanto" ha subito esordito lo chef e conduttore televisivo, affermando che subito dopo l'ospitata al centro commerciale sarebbe certamente andato a: "mangiarne una croccante".
Il punto di vista di Alessandro Borghese, in merito alla polemica sulla presunta nocività della pizza napoletana, si allarga ad un atteggiamento generale degli italiani, che secondo lui sono eccessivamente critici verso i prodotti della propria terra, quando bisognerebbe essere più uniti nel difenderli. Secondo il cuoco nato a San Francisco 37 anni fa, le critiche eccessive sono "sterili" e bisogna evitare di fare di ogni problema una tragedia corredata da aspre e infinite polemiche.