Tempi duri per tutte le compagnie petrolifere che hanno una piattaforma offshore nel Mare del Nord. Secondo Environmental Finance, la Norvegia sarebbe pronta a raddoppiare l’importo della sua Carbon Tax, portandola dalle attuali 200 corone norvegesi a 410 (da circa 27 euro a 55 euro) per ogni tonnellata di anidride carbonica prodotta.
Tassa in arrivo anche per i pescherecci che operano in quelle stesse acque: per ogni tonnellata di CO2 prodotta, il Governo norvegese si propone di tassare l’industria della pesca di 50 corone norvegesi (circa 6.80 euro).
Grazie a questa nuova tassazione, la Norvegia spera di recuperare 10 miliardi di corone norvegesi (al cambio circa 1 miliardo e 300 milioni di euro) per creare un nuovo fondo per l’attenuazione dei cambiamenti climatici, per le energie rinnovabili e la conversione energetica. In particolare, la Norvegia impiegherebbe parte di questo fondo (circa 3 miliardi di corone norvegesi gestiti tramite il Ministero degli Affari Esteri) per il rimboschimento di ampie zone dell’Africa sub-sahariana e altre nazioni in via di sviluppo.
Ottimi risultati, si fa notare, sono stati già raggiunti negli anni passati, quando la Norvegia ha aiutato il Brasile a ridurre le emissioni di CO2 ed ha portato avanti programmi di re-forestazione e gestione delle risorse forestali in Indonesia, Etiopia, Guyana e Tanzania.
Altri 2 miliardi di corone verranno utilizzati per programmi di sviluppo delle energie rinnovabili e programmi per l’adattamento ai cambiamenti climatici. 47 milioni di corone verranno dedicati alla ricerca sul cambiamento climatico. Infine, altri 630 milioni di corone verranno utilizzati per acquistare Emission Credits.