Mancano ormai pochi giorni all'infausto anniversario dell'incidente della Costa Concordia sulle sponde dell'Isola del Giglio. Le immagini della grande nave rovesciata hanno fatto il giro del mondo e le polemiche non si sono certo esaurite in poco tempo, tra capitani (poco) coraggiosi, troppe vite stroncate e futili pratiche di “saluto” che sarebbe il caso non praticare più.
Dopo un anno la nave è ancora lì, accasciata su un fianco in una delle aree marine più belle d'Italia. Le prime operazioni che hanno avuto luogo nel 2012 sono state il recupero del carburante e dei materiali fuoriusciti, proprio per scongiurare un'ulteriore compromissione dell'ecosistema marino.
Dopodiché, valutato come dannoso un eventuale smembramento in loco del relitto, hanno preso il via le gare d'appalto per un progetto di rimozione, affidato infine ad una cooperazione italo-americana tra le società Micoperi e Titan Salvage.
C'è chi, però, ha avanzato nel frattempo idee creative di riqualificazione della nave, o parte di essa, nell'eventualità di una mancata rimozione. L'iniziativa, denominata New Concordia Island Contest, ha avuto luogo a partire dalla scorsa estate ed è stata promossa dalla piattaforma di ricerca ICSplat, afferente all'Università di Catania. Molti i progetti pervenuti a concorso, due i vincitori con l'idea di sezionare la nave a pelo d'acqua, rimuovere la parte emersa mantenendo quella sommersa, collegandola poi alla costa e creando in superficie attraversamenti e spazi verdi.
Ma proprio nei giorni in cui hanno fatto capolino sui media i nomi dei vincitori è iniziata la lunga fase di smantellamento vero e proprio della nave, il cosiddetto Parbuckling Project a cui è dedicato un sito internet informativo con spiegazioni, notizie e aggiornamenti sullo stato dei lavori. Al momento è in corso la prima fase del progetto, ossia la stabilizzazione della Costa Concordia tramite un ancoraggio sicuro che permetta di proseguire i lavori anche in condizioni di maltempo.
Alla stabilizzazione seguirà l'installazione di un fondale artificiale su cui poggerà la base della nave una volta raddrizzata. Il “parbuckling” che dà il nome al progetto è costituito proprio dalla fase di rotazione e sarà il momento più delicato dell'intera operazione poiché ci vorranno due giorni di manovre prima che la nave ritorni nella posizione eretta.
Una volta raddrizzata, la Costa Concordia verrà svuotata dell'acqua rimanente e trainata in un porto italiano lasciando per sempre l'Isola del Giglio.
È stato affermato che la protezione dell'Ambiente marino circostante sarà priorità fissa del “Parbuckling Project”. I materiali e i metodi usati per costruire i supporti su cui fare ruotare la nave saranno il più possibile eco-friendly e, una volta liberato il fondale, seguirà una fase di ripristino del suo ecosistema. I responsabili del progetto non hanno voluto fissare una data precisa per la fine dei lavori, vista l'entità dell'operazione, ma hanno ipotizzato che per la fine di questa estate la Costa Concordia sarà finalmente attraccata altrove.