Ben 72 miliardi di euroe 400 mila posti di lavoro. Sono queste le cifre che si otterrebbero dalriciclo della plastica se i paesi dell'Unione Europea rispettassero lenormative comunitarie.
I dati sul riciclodella plastica da parte dell'Italia non sono tra i più positivi e, nei prossimi15 anni, la produzione dei rifiuti è destinata ad aumentare. Il nostro paese,però, non è in grado di stare al passo con i più virtuosi d'Europa e risulta sempreessere agli ultimi posti. Siamo infatti al ventesimo posto su 27 nazionicomunitarie in totale. Questa situazione di emergenza potrebbe significare laperdita dei finanziamenti europei che verranno stanziati tra il 2014 e il 2020e che verranno dati ai paesi che si sono particolarmente distinti sul recuperoe sul riciclo della plastica.
Secondo la CommissioneEuropea se i 27 paesi membri dell'Unione Europea rispettassero tutti lenormative riguardo al riciclo della plastica si potrebbero risparmiare ben 72miliardi di euro all'anno. La gestione dei rifiuti e del ricicloincrementerebbe il proprio fatturato di 42 miliardi di euro all'anno, creando400 mila nuovi posti di lavoro entro il 2020.
Enrico Bobbio,presidente del Consorzio PolieCo sostiene che il riciclo è l'unica stradacalpestabile per raggiungere la tanto agognata green economy. I materiali di ricicloconsentirebbero una crescita occupazionale di circa 10 volte superiore a quellaprodotta dalle discariche o dagli inceneritori.
La direttiva 2008/98/CE e la strategia Europa 2020 hanno cercato diavvicinare l'Unione Europea alla cosiddetta società del riciclo.
I rifiutidovrebbero essere progettati fin dall'inizio per il riuso ed il riciclo in mododa rientrare nuovamente, quando il loro uso si è esaurito, nel ciclo produttivoper la realizzazione di nuovi prodotti.