"Nessun allarmismo in corso, il Vesuvio non lancia almomento segnali che lascino pensare ad una imminente eruzione". Adichiararlo è Paolo Papale, capo struttura Vulcani e dirigente di ricercadell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in risposta alledichiarazioni di Nakada Setsuya, il più importate vulcanologo giapponese e trai massimi esperti del mondo di terremoti e vulcani, in Italia per la XIIconferenza mondiale dei geoparchi di Ascea, nel Cilento.

Il professore di geologia presso la Tokyo University aveva invitatole istituzioni italiane a mettersi in allerta per l'eruzione certa del Vesuvio,ricordando che è un vulcano attivo e non dormiente: "Gli italiani farebberomeglio a parlarne e a prepararsi, così da avere un piano per gestire lasituazione", aveva dichiarato.

Il problema principale è, a suo avviso, la previsione dell'evento dai carattericatastrofici con un certo anticipo. L'eventuale eruzione sarà preceduta dasegnali, come i rigonfiamenti del terreno che preannunciano movimenti delmagma, ma gli stessi potrebbero verificarsi anche solo poche ore prima.

In un primo momento, a rispondere al professore Nakada è statoil responsabile regionale dei Verdi ecologisti Francesco Emilio Borrelli, che haraccolto l'allarme e ha denunciato la "condotta scellerata" dellaProtezione Civile nazionale che "continua a dormire sogni beati rinviandodi anno in anno il piano dei Campi Flegrei e non aggiornando quello delVesuvio".

Paolo Papale ha rassicurato la popolazioneitaliana ricordando le attività di monitoraggio e di ricerca continue,garantite da reti di sorveglianza di altissima qualità.

Non ci sono particolarisegnalazioni, nulla che fa preoccupare più del solito. Il capo strutturaVulcani e dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica eVulcanologia ha inoltre alleviato le preoccupazioni in merito ai piani digestione delle emergenze della Protezione Civile, confermando l'esistenza dipiani in continuo sviluppo e di ricerche internazionalifinalizzate a definire ulteriori caratteristiche degli scenari di pericolosità.