L’aviazione americana ha paracadutato duemila topi morti in un’isola dell’oceano Pacifico infestata da serpenti velenosi. L’isola di Guam è sede di un’importante base militare americana e negli ultimi anni è stata invasa da una tale quantità di rettili, da mettere a rischio tutto l’equilibrio della fauna locale.
Il serpente arboricolo Boiga irregularis si nutre di tutte le specie di uccelli che vivono nell’isola e la sua crescente proliferazione sta causando il rischio di estinzione di specie volatili protette. Sull’isola ci sono due milioni di serpenti arboricoli, con una densità di circa 30 rettili per ettaro.
I naturalisti temono che i serpenti velenosi si propaghino anche nei territori adiacenti, in particolare nelle isole Hawaii; questo causerebbe un disastro ecologico di proporzioni immani. Una ricerca fatta dal National Wildlife Research Center ha rilevato che se questi serpenti raggiungessero la stessa densità di popolazione che hanno nell’isola di Guam, causerebbero danni stimabili tra i 593 milioni e i 2,14 miliardi dollari.
Oltre a decimare la fauna locale, i serpenti danneggiano la linea elettrica perché nidificano dentro i cavi, provocando continui blackout e conseguenti disagi e costi dovuti ai lavori di ripristino. L’Air Force Usa è intervenuta lanciando nell’isola di Guam topi morti impregnati di veleno, cominciando dalla zona intorno alla base militare americana di Andersen. I ratti avvelenati sono stati lanciati con il paracadute in modo da cadere sugli alberi e non al suolo dove potrebbero essere mangiati anche da altri animali.