La Nasaha realizzato una nuova mappa gravitazionale di Marte, grazie alla quale è stato possibile descrivere tutti i satelliti esterni che circondano l’intero pianeta rosso. Ad occuparsi del progetto il Deep Space Network della stessa agenzia spaziale statunitense che, per raccogliere tutti i dati e fornire tutte le informazioni necessarie, si è servita di tre veicoli spaziali. Ovvero il Mars Global Surveyor (MGS), il Mars Odyssey (ODY) e, infine, il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO). Dopo oltre 10 anni, grazie a questa preziosa "flotta" spaziale, la Nasa è riuscita a formulare una mappa ad alta risoluzione, determinando alcuni fattori finora sconosciuti.
Obiettivo Marte
L’intenzione della Nasa era la realizzazione di una rappresentazionegravitazionale che potesse rendere note le fluttuazioni orbitali del veicolo spaziale, nel momento in cui esso gira attorno al pianeta. Come tutti gli altri, anche Marte è costituito da una superficie irregolare e la sua fluttuazione è dovuta alla forza di gravità. Gli scienziati, sperimentando gli oggetti in orbita che si trovano attorno al pianeta rosso, hanno potuto monitorare il suo movimentoondulatorio. E, dopo oltre 10 anni, raccogliendo dati e valori, la Nasa è riuscita a realizzare la mappa gravitazionale.
Inoltre, un gruppo di studiosi sostiene che, sperimentando l’orbita e inviando veicoli spaziali, è stato possibile individuare tutti i punti presenti intorno a Marte.
Tra questi, l’esplorazione dell’orbita. Tra le ricerche da approfondire, gli studiosi hanno scoperto le caratteristiche fisiche del pianeta, lo spessore terrestre e il cambiamento stagionale del ghiaccio che diventa secco ai poli del pianeta.
Pertanto, con la nuova mappa si è giunti alla scoperta di alcune anomalie gravitazionali e del risultato della superficie del pianeta.
La crosta di Marte, infatti, è molto cambiata nel corso degli anni e, se la Nasa non avesse portato a termine questa rappresentazione, probabilmente il gruppo di ricerca non avrebbe mai stimato la quantità di anidride carbonica fuori dall’atmosfera. Oppure, non si sarebbero mai potuti osservare i cambiamenti tra il polo nord e il polo sud, verificatisi con il tempo e con il variare delle stagioni marziane.
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