Il futuro delle imprese verdi è il Brasile. Questo è il responso del workshop tenutosi nella sede della regione Emilia Romagna a Bologna. L’incontro è stato sponsorizzato da Ecomondo, rassegna di RiminiFiera come riferimento per l’Ambiente italiano ed europeo. Circa 25 aziende partecipanti hanno assistito ad una presentazione incentrata sulla condizione ambientale del Brasile e sul possibile intervento delle imprese italiane.

All’incontro sono intervenuti anche esperti dell’ambiente come la ricercatrice Gabriela Otero Sartini, Carlos Silva, Ruben Sacerdoti e il prof.

Fabio Fava. RiminiFiera in concomitanza di Fimai Ecomondo Brasil e di Ecomondo, che si terranno tra Ottobre e Novembre, sta progettando altri workshop per favorire accordi economici tra i due paesi.

Imprese italiane e brasiliane: un connubio perfetto

“Aziende italiane e brasiliane hanno ottime prospettive di collaborazione. Il Brasile in questi anni si sta attrezzando di leggi nuove ed utili in materia ambientale che avvicinano il paese dell’America Latina all’Europa. La ricerca di una nuova linea economica green sta portando una forte domanda; le imprese italiane hanno le competenze adatte per soddisfare questo fabbisogno.”

Queste le parole del prof. Fabio Fava che sottolinea il grande potenziale commerciale di questa possibile partnership.

Il discorso del professore viene ripreso anche dalla Sartini che ritiene il Brasile un’ottima fonte di sviluppo per aziende italiane a causa di tre fattori. Il primo riguarda la gestione dei rifiuti urbani nel paese in mano per il 65% a privati; il secondo fa riferimento alla produzione di compostaggio e biogas, settori molto sviluppati in Italia; il terzo guarda alla abbondante presenza di aree urbane dove poter costruire gli impianti.

La condizione ambientale del Brasile

La ricerca esposta durante l’incontro di Bologna non è esclusivamente utile dal punto di vista commerciale. Quest’ultima ha messo in luce i dati reali della produzione dei RSU (rifiuti solidi urbani) in Brasile. Oltre 71 milioni di tonnellate di spazzatura generati; il rapporto tra rifiuti prodotti e la raccolta di questi ha raggiunto il 90,6% con grandi discrepanze tra le varie regioni del paese, mentre 7 milioni di tonnellate di rifiuti hanno avuto una destinazione inadeguata o sconosciuta rispetto alle normative vigenti. Da qui l’esigenza di migliorare questo settore dall’ottimo potenziale.