Al via oggi la COP22, la Conferenza delle Parti dellaUnited Nations Framework Convention on Climate Change, che si terrà quest'anno a Marrakech (Marocco) fino al 18 novembre.Al centro della conferenza le prime misure di attuazione degli ambiziosi obiettivi definiti, lo scorso anno, in occasione della COP21 di Parigi. Nella capitale francese, più di 190 Paesi hanno sottoscritto un accordo concernente, in particolare, uno sforzo condiviso per limitare l'aumento della temperatura globale di 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali e la necessità di individuare nuovi modelli di crescita, per i Paesi sviluppati e per quelli emergenti, basati su fonti energetiche e tecnologie decarbonizzate.

Mitigazione e adattamento

L'accordo di Parigi ha definitivamente esplicitato l'intenzione di muoversi su undoppio binario, della mitigazione e dell'adattamento, per far fronte alcambiamento climatico. Per quanto riguarda la mitigazione, l'obiettivo previsto è che le parti raggiungano il picco globale di emissioni serra al più presto, così da procedere successivamente a misure di riduzione progressiva delle stesse.

Secondo le Nazioni Unite, infatti, con l'attuale livello di emissioni la temperatura aumenterebbe dai 2,7 ai 3 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. L'accordo punta invece, come detto, amitigare questo aumento a 1,5. "Un occhio di riguardo" è stato tuttavia concessoai Paesi in via di sviluppo che avranno bisogno di più tempo per ridurre le emissioni, considerando ilboomindustriale registratoin talune realtà.

Per quanto riguarda l'adattamento, i Paesi aderenti dovranno mettere in atto misure che possano determinare una riduzione della vulnerabilità al cambiamento climatico, favorendo lo sviluppo sostenibile, in particolare, dei contesti industriali e urbani. Grande attenzione è stata posta infatti al futuro delle megalopoli mondiali e ai poli di produzione energetica presenti nei diversi continenti.

Punto cruciale dell'accordo di Parigi è anche la previsione di una sinergia crescente tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo. I primi dovranno sostenere finanziariamente i secondi attraverso misure credibili affinché, nel medio-lungo periodo, vi sia un'armonizzazione delle economie nel segno della sostenibilità e dell'impegno condiviso sumitigazione e adattamento.

Per raggiungere l'ambizioso obiettivo di contenere l'aumento della temperatura globale entro 1,5°C sarà naturalmente necessaria una strategia energetica mondiale che prenda in considerazione tutte le fonti energetiche low carbon, incluso il nucleare.

Il nucleare è infatti una solida opzione energetica: secondo stime EUROSTAT,nella sola Europa, l'energia nuclearepermette di evitare emissioni annuali di CO2 pari a quelle prodotte ogni annoda tutte le automobili circolanti in Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Italia.

L'energia nucleare rappresenta il 63% dell'energia low carbon prodotta negli Stati Uniti e la Cina ha in atto un significativo programma di espansione del nucleare con più di 20 reattori in costruzione.

A Marrakech insomma si parlerà anche di nucleare per un futuro davvero più sostenibile.