Ci sono appuntamenti speciali, unici al mondo, anzi di più, unici nel cosmo, è veramente il caso di dire. A un appuntamento 'al buio' e senza precedenti, sta andando New Horizons, Nuovi Orizzonti, la navicella della Nasa che ha già segnato la storia della scienza e il cammino dell'umanità verso nuovi traguardi della conoscenza, sorvolando su Plutone e restituendo alla terra immagini e scoperte incredibili del più piccolo pianeta del Sistema solare. E' geologicamente vivo, possiede una lieve atmosfera; forse oceani sotterranei e vulcani che eruttano ghiaccio.

Ed ora, compiuto gloriosamente il suo dovere e terminata brillantemente la sua missione, a New Horizons dopo esser passata oltre il pianeta nano Plutone, la Nasa ne ha affidata un'altra, non meno sorprendente. Deve spingersi più avanti, ancora oltre, nelle profondità oscure del Sistema solare esterno verso un obiettivo scientifico che non era neanche stato immaginato quando la sonda è stata lanciata nel 2006.

Anziché andare a morire, il viaggio della navicella prosegue verso la più remota periferia del Sistema solare in ricognizione verso 2014 MU69, nome di un antichissimo oggetto che si trova nella cosiddetta 'fascia di Kuiper' che racchiude un'enorme quantità di corpi celesti di piccolissime dimensioni, ancora segretissimi.

Per New Horizons data prevista dell'incontro con il pianetino sconosciuto, Capodanno 2019

Se i calcoli degli scienziati sono giusti, New Horizons, viaggiando di buona lena e senza incontrare impedimenti sul suo cammino, dovrebbe giungere all'appuntamento con 2014 MU69 il pianetino ghiacciato che si trova a 6,4 milioni di chilometri dalla Terra, a Capodanno del 2019, nel qual caso festeggerà il nostro San Silvestro davvero in una situazione a dir poco 'eccentrica': sarebbe la prima volta nella storia dell'esplorazione spaziale che un veicolo costruito dall'uomo riesca a raggiungere il più distante corpo celeste all'estrema periferia del Sistema solare.

Intanto pare già prodigioso che mentre noi siamo immersi nelle nostre ordinarie occupazioni e perdiamo ore tra file in auto e intralci di ogni genere, la navicella sia in viaggio nello spazio misterioso.

Alla scoperta dell'origine del Sistema solare

L'incontro previsto per il 1 gennaio del 2019 con 2014 MU69 che si trova a circa 1,6 miliardi di chilometri da Plutone, sarà per gli astrofisici rivelatore: il pianetino è uno degli elementi costitutivi primari del sistema solare ed effettuare un 'flyby' intorno ad esso potrebbe svelarci come è sorto il nostro sistema solare.

Il pianetino è stato identificato dal telescopio Hubble quale obiettivo potenzialmente raggiungibile da New Horizons con il minimo dispendio di carburante. Di questo oggetto a ogni modo se ne sa pochissimo, sia della posizione che delle dimensioni esatte perché troppo piccolo e troppo poco illuminato per essere studiato dalla terra.

Dovrebbe avere un diametro compreso tra i 20 e i 40 chilometri; una montagna grande tra 2 e 5 volte l'isola d'Elba e riservare chissà quali sorprese. Concluso l'incontro 'al buio', successiva tappa per New Horizons, a spasso nello spazio dal 2006, sarà andare a caccia del famigerato quanto ipotetico Planet 9, il pianeta X, anche chiamato dalla Nasa 'il pezzo grosso', il pianeta gigante che sarebbe il nono pianeta del sistema solare, e si troverebbe tra 35 e 122 miliardi di chilometri dal sole. L'estrema periferia a volte sa stupire; quella del sistema solare considerata finora luogo 'morto' cela un'infinità di presenze e di enigmi.