Il clima sta cambiando velocemente e l’Italia se ne sta accorgendo a caro prezzo: piogge eccezionali e siccità prolungate sono purtroppo un fenomeno comune lungo lo stivale. Secondo un recente studio sulla vulnerabilità dell'europa ai cambiamenti climatici rilasciato dall’Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA), l’Italia è uno dei paesi più vulnerabili in Europa, continente particolarmente flagellato dal Cambiamento climatico e dove si registra un maggiore acceleramento del riscaldamento medio rispetto al resto del mondo.
Cosa dobbiamo aspettarci
Il quadro non è rassicurante.
Lo studio dell’EEA, infatti, prevede che i paesi europei subiranno precipitazioni sempre più pesanti, maggiore rischio di alluvioni, danni più gravi provocati dal maltempo e un costante aumento di “molteplici rischi climatici”, come l’aumento di malattie e la diminuzione della produzione agricola.
Le temperature delle catene montuose, soprattutto sulle Alpi, aumenteranno ulteriormente causando una massiccia fusione dei ghiacciai, già ora più intensa rispetto al passato; i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, incluso l’Italia, riscontreranno un aumento delle ondate estreme di calore, maggiore siccità e conseguenti cattivi raccolti, oltre a un accrescimento del numero di incendi boschivi.
Malattie tipicamente tropicali, come il virus del Nilo occidentale, saranno presenti anche nell’Europa più settentrionale, come ad esempio nel nord della Francia.
Le proiezioni stanno diventando realtà
La Nasa, il Noaa e il Met Office hanno tutti confermato che il 2016 è stato l'anno più caldo mai registrato. Il rapporto scientifico dell’agenzia europea rileva che, dal 1980 ad oggi, il cambiamento climatico è costato agli stati membri dell’EEA più di 400 miliardi di euro e che in Europa la temperatura a livello del suolo registrata negli ultimi dieci anni è stata di 1,5 °C più calda rispetto all'età preindustriale.
Inoltre, ci sono nuove prove scientifiche che dimostrano che l’aumento delle temperature europee è sempre più veloce, come afferma Hans-Martin Füssel, uno dei principali autori del rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.
“Abbiamo maggiori dati che confermano che l'innalzamento del livello del mare sta accelerando,” spiega Füssel.
“Ci sono anche nuove prove che le forti precipitazioni sono aumentate in Europa” continua lo scienziato, aggiungendo alla fine che: “Le proiezioni [sull’andamento del clima] si stanno avverando.”
L’Europa deve adattarsi ai cambiamenti
“Le specie si stanno adattando, ma non così rapidamente come il clima sta cambiando e questo può causare disturbi nell'equilibrio degli ecosistemi”, ha detto Hans Bruyninckx, direttore dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. La stagione di crescita termica dell'Europa è ora di 10 giorni più lunga rispetto al 1992. In paesi come la Spagna e l’Italia, si prevede che le future stagioni più calde costringano a spostare in inverno la coltivazione di alcune colture estive.
Il documento ha lo scopo di stimolare l'Europa verso strategie di adattamento per affrontare gli ormai inevitabili impatti dei cambiamenti climatici.
Senza il pieno coinvolgimento degli Stati Uniti, con il nuovo Presidente Donald Trump che nega palesemente l’esistenza del cambiamento climatico, l’Europa da sola faticherà a mitigarne gli effetti negativi; ma c’è ancora speranza fintantoché l’Unione Europea non seguirà l’esempio americano e si preparerà meglio alle conseguenze di un clima capriccioso e ai suoi fatali sbalzi d’umore.