Il telescopio spaziale Kepler ha scoperto un nuovo Sistema Solare composto da 8 pianeti. L’annuncio è stato dato dalla NASA nel corso di una conferenza stampa con la quale sono state illustrate le ultime scoperte fatte grazie ai dati forniti dal telescopio Kepler e che sono stati analizzati, per la prima volta, anche da un sistema di Intelligenza Artificiale messo a punto da Google.

La NASA: ‘Un sistema solare simile al nostro’. C’è vita?

Il nuovo sistema solare scoperto dalla NASA ruota intorno alla stella Kepler-90, individuata ad una distanza dalla Terra misurata in 2.545 anni luce.

Il sistema è composto da 8 pianeti ed è, per questo, simile al nostro, anche se il loro comportamento appare molto diverso, soprattutto per il fatto che ruotano intorno alla loro stella a distanze molto più ravvicinate rispetto a quanto avviene nel nostro sistema solare. Si pensi, infatti, che il pianeta più lontano compie la sua orbita intorno a Kepler-90 in 14,4 giorni, contro i 365 giorni impiegati dalla Terra per girare intorno al Sole.

Una specie di riproduzione in miniatura, quindi, che indirettamente risponde alla domanda che, inevitabilmente, scaturisce al cospetto di notizie che riportano di nuove scoperte nello spazio: c’è vita?

La vicinanza dei pianeti alla loro stella Kepler-90, ha affermato l'astronomo Paul Hertz, direttore della divisione di astrofisica della NASA, comporta una temperatura talmente elevata sulla loro superfice da portare ad escludere l’esistenza di qualsiasi forma di vita, almeno per come la conosciamo sulla Terra.

Ma l’eccezionalità della scoperta, secondo gli scienziati della NASA, sta nel fatto che abbiamo finalmente la certezza che il nostro sistema solare non è l’unico agglomerato di pianeti nell’universo.

La scoperta grazie alla collaborazione con Google

Il telescopio spaziale Kepler esplora lo spazio dal 2009 alla ricerca di pianeti, e lo fa analizzando la luminosità di oltre 145 mila stelle.

Il risultato di queste osservazioni è una mole di dati impressionante inviata sulla Terra e difficile da analizzare, anche per la debolezza di molti segnali. Per la prima volta, in questa attività di analisi delle immagini, gli scienziati della NASA sono stati supportati da un sistema di Intelligenza Artificiale frutto della collaborazione con Google e che, in particolare, ha consentito la scoperta dell’ultimo degli 8 pianeti del nuovo sistema solare scoperto da Kepler.