Un'altra fase eruttiva la sesta dall'inizio dell'anno, è in corso sull'etna: il grande vulcano emette fontane di cenere e di lava dal cratere Sud Est. La notte scorsa ha avuto inizio l'eruzione che al momento mantiene le stesse caratteristiche dell'eruzione precedente, secondo gli esperti Invg di Catania.
La situazione
Fontane e colate di lava incandescente emesse dal vulcano che mercoledì sera, ha eruttato con una violenta esplosione dal 'pic crater', la profonda depressione che si trova sul fianco orientale del grande cono, sul cratere di Sud est: la lava uscita è scesa ribollendo fino alla Valle del Bove.
Il vulcano sembra aver scaricato una grossa parte della sua energia con questa eruzione, e i parametri sembrano rientrare in modo del tutto normale.
I getti di lava lanciata in aria a centinaia di metri, sono stati osservati anche a grande distanza, ed è stato possibile vederli anche a Taormina e a Catania.
Da gennaio, eruzioni sempre più frequenti
Possiamo constatare una certa una ciclicità negli ultimi episodi di attività dell’Etna: se prima c'erano dei fenomeni mensili, in questi primi sei mesi dell'anno, siamo passati ad un intensa attività ogni 15 gg, per arrivare a un fenomeno che si presenta ogni 5/6 giorni, della durata di qualche ora.
Questo potrebbe essere il segnale di una grossa ripresa della capacità eruttiva del vulcano, solitamente caratterizzata da attività di tipo stromboliano, ricca di emissioni di gas.
In caso di eruzione importante dell’Etna, quali rischi corre la popolazione?
Salvatore Giammanco, ricercatore della sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sostiene con sicurezza che il rischio per la popolazione è praticamente nullo,in quanto le eruzioni dell'Etna sono di solito annunciate e forniscono tempo a sufficienza per un eventuale evacuazione. La tipologia di rischio è strettamente collegata alle colate laviche che in caso di grande eruzione, potrebbero coinvolgere le abitazioni e vaste aree di territorio.
Secondo la ricerca, le zone più esposte, apparterrebbero al versante meridionale dell' Etna, ma anche alcune aree del versante orientale che sono più vicine alla zona sommitale del vulcano. Lo stesso rischio riguarda lapilli vulcanici e ceneri che andrebbero a colpire le stesse aree, con danno limitato riguardante la diffusione delle ceneri portate dal vento.
Il piano di evacuazione viene predisposto dal vengono Dipartimento di Protezione Civile nazionale nel caso si verificasse un eruzione particolarmente violenta, ed è pronto ad essere messo in pratica.