Due scosse di Terremoto di bassa magnitudo, sono state avvertite ieri a Pozzuoli e nell'area Flegrea. La prima scossa è stata registrata poco prima della mezzanotte di ieri, con un valore di magnitudo 2,2 della scala Ritcher. Il boato di questa prima scossa sismica è stato chiaramente sentito dalla popolazione, mentre la scossa successiva è stata di intensità inferiore.

L'ipocentro del sisma, è stato registrato a circa 2 km di profondità, tra la Solfatara e la zona Pisciarelli , anche se il terremoto è stato avvertito pienamente nella zona di Pozzuoli e nell'entroterra campano.

Nessun danno a persone e cose è stato al momento rilevato, nonostante le scosse siano proseguite durante tutta la notte.

La zona rimane continuamente monitorata, in attesa di ulteriori aggiornamenti da parte dell' Osservatorio Vesuviano e dell' INVG.

Scenari attesi

Il bollettino emesso ieri e visibile sul sito dell'INGV evidenzia i dati del monitoraggio costante sull'area flegrea, dove nell'ultima settimana, sono stati registrati due terremoti di bassa magnitudo: il valore medio del sollevamento nell'area è risultato maggiore da luglio 2017, contro i dati dell'anno precedente; mentre i flussi di anidride carbonica misurati nel corso dell'ultima settimana, mostrano variazioni significative.

Nel bollettino si afferma che "sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine.

N.B. Eventuali variazioni dei parametri monitorati possono comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità sopra descritti".

Il bradisimo flegreo

II bradisismo flegreo è un fenomeno vulcanico conosciuto bene nell'area dei Campi Flegrei: è un fenomeno strettamente correlato al vulcanismo secondario, presente specialmente nel Golfo di Pozzuoli da Capo Miseno a Posillipo.

In questa zona i movimenti tellurici, possono ripetersi ciclicamente, in un periodi di secoli.

L'attuale fase di bradisismo, è caratterizzata da una serie di piccoli terremoti concentrati nella zona della Solfatara, e sono causati dalle microfratture, generate all'interno di una roccia già alterata da gas caldi e acidi , presenti nell'area. L'Osservatorio Vesuviano, ha registrato un sollevamento del suolo di 0.7 cm al mese, contro i precedenti 0.5, e questo sembra essere il "naturale evolversi del fenomeno".