Secondo il centro di calcolo sismologico della zona euromediterranea EMSC, almeno 5 scosse di magnitudo superiore a 2.0 gradi della scala Richter avrebbero interessato l'Etna, con particolare insistenza sul versante orientale del vulcano. Più nello specifico, la sequenza avrebbe avuto inizio alle 14,37 di ieri 30 marzo con il primo evento, di magnitudo 2.2 della scala Richter, a 2 chilometri da Milo, borgo che ospita poco più di mille abitanti. Sembrava un evento isolato, ma dopo poche ore di quiete, alle 20:09 una seconda scossa di magnitudo 2.1 della scala Richter ha colpito nuovamente il complesso vulcanico, questa volta con epicentro più ad ovest rispetto al primo terremoto.
Altre tre scosse di magnitudo pari a 2.1 della scala Richter sono state registrate alle 21:49, alle 21:50 e alle 22:10, nuovamente nei pressi di Milo. Infine, alle 22:26, una scossa di magnitudo 2.7 della scala Richter, la più forte della sequenza, avrebbe avuto il suo epicentro a 4 chilometri da Milo. Le scosse - a parte la seconda, che ha avuto un ipocentro più superficiale, a circa 9 chilometri di profondità - hanno avuto un ipocentro fra i 16 e i 20 chilometri di profondità.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV, oltre a confermare i dati, fornisce la lista dei comuni compresi in un raggio di 20 chilometri, anche se quelli più vicini sono Milo, Zafferana Etnea, Sant'Alfio, Santa Venerina e Giarre.
Le scosse non hanno provocato danni a persone o cose e rientrano nella normale attività sismica dell'area.
I terremoti del 1911 e 1914 in Sicilia
L'intera area etnea è considerata ad elevato rischio sismico. Inoltre, tutta la provincia di Catania è soggetta a scuotimenti anche piuttosto forti, abbastanza regolari nel tempo. Infatti, tornando indietro di circa un secolo, possiamo notare come due terremoti abbiano messo in evidenza la vulnerabilità della medesima area.
Il 15 ottobre 1911 un sisma di magnitudo 5.3 della scala Richter colpì Giarre, causando il collasso di molte strutture e provocando complessivamente 13 morti, 100 feriti e danni fino al X grado della scala Mercalli.
L'8 maggio 1914 - solo tre anni dopo - una scossa sempre di magnitudo 5.3 della scala Richter, colpì Linera, sempre sul versante orientale dell'Etna, alle 18:01 (ora italiana), provocando gravi danni, fino al IX-X grado della scala Mercalli, ai quali si aggiunsero almeno 70 vittime e più di 100 feriti.