Un'altra brutta notizia, l'ennesima, che riguarda l'estinzione di una specie animale. Questa volta è toccato ad un volatile, ovvero un pappagallo brasiliano il cui nome scientifico è Cyanopsitta spixii, più comunemente chiamato l'ara di Spix, conosciuto anche per la sua comparsa nei film di animazione Rio e Rio 2 - Missione Amazzonia.

Il report di Birdlife International

A comunicare la tragica notizia è stata la Birdlife International, una delle più grandi associazioni che si impegnano per la salvaguardia degli uccelli. Secondo il report dell'associazione, il pappagallo blu Ara di Spix è ormai scomparso nel suo habitat naturale a causa della deforestazione che continua a causare ingenti danni alla foresta amazzonica.

Altre cause della sua scomparsa sono da attribuire all'introduzione in quella zona delle api africanizzate che competevano con la specie estinta per l'appropriazione dei siti di nidificazione e al bracconieri che fino alla fine degli anni 80 catturavano i pappagalli a scopo commerciale. Attualmente in Brasile di questo pappagallo esistono però circa 60 esemplari tenuti in cattività e da loro si tenterà una reintroduzione in natura della specie, proprio come avviene nel film di animazione Rio e Rio 2 - Missione Amzzionia, della 20th Century Fox, dove il pappagallo ara di Spix è il protagonista e vola dagli Stati Uniti fino in Brasile per ripopolare la sua specie. Oltre al pappagallo blu di "Rio", si sono probabilmente estinti nel loro habitat naturale anche l'ara glauca (Anodorhynchus glaucus) e il gufo Glaucidium mooreorum.

Entrambe le specie erano endemiche del Sud America ed erano state avvistate l'ultima volta in Argentina e Uruguay.

Aumentano gli animali a rischio estinzione

Purtroppo la continua deforestazione, i cambiamenti climatici e lo sviluppo incontrollato dell'agricoltura, stanno portando all'estinzione anche altre specie animali. Ad oggi sono più di 26 000 gli animali a rischio estinzione secondo la Lista rossa e per la scienza questo porterà a una sesta grande estinzione di massa.Sempre la BirdlIfe International, tramite il suo capo scientifico Stuart Butchart, ci informa che storicamente il 90% delle estinzioni degli uccelli riguardava piccole popolazioni che avevano il loro habitat su piccole isole remote, mentre oggi è in corso un'ondata di estinzione continentale e quindi non più circoscritta a piccoli luoghi.