Una nuova ondata di caldo prolungherà la durata dell'estate ritardando di fatto la stagione autunnale attesa nei primi giorni di settembre, infatti un nuovo innalzamento delle temperature è previsto nei prossimi giorni su quasi tutta l'Italia, questo a causa dell'anticiclone africano che farà il suo ritorno, riportando le temperature ad una media estiva di 40° circa. Le regioni più colpite dalla nuova ondata di caldo saranno soprattutto quelle del centro-sud, mentre temporali sono previsti invece in tutto il nord Italia. È il direttore de ilmeteo.it Antonio Sanò ad annunciarlo, spiegando che un ciclone di bassa pressione sta viaggiando fra la Spagna e la Gran Bretagna in pieno Oceano Atlantico, dirigendosi verso quest'ultima.

A causa delle correnti che girano in senso antiorario si verrà a creare un vortice di aria molto calda su tutto il bacino del Mediterraneo proveniente dal deserti africani. Questa corrente di aria bollente si spingerà poi su tutta l'Europa meridionale, colpendo anche l'Italia.

Le zone colpite dal gran caldo

Il gran caldo si farà sentire su quasi tutta l'Italia, con un innalzamento importante delle temperature, ma le zone più colpite saranno il centro-sud e le isole maggiori Sardegna e Sicilia. Temperature in aumento oltre i 30° a Roma e a Firenze e in gran parte della Val Padana. Per quanto riguarda il nord, le temperature scenderanno grazie all'aria fredda in arrivo dal nord Atlantico, con conseguenti precipitazioni a partire da metà settimana.

Le previsioni per la settimana in corso

A partire da metà settimana il nord sarà colpito da forti temporali, causati dal forte calo delle temperature, le regioni maggiormente colpite saranno: Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto e Trentino Alto-Adige. Da fine settimana i temporali si sposteranno verso il centro Italia, mentre il sud continuerà a fare i conti con il caldo africano che resisterà ancora.

Anticiclone subtropicale africano: che cos'è

È un'area atmosferica di alta pressione di origine continentale che riguarda principalmente l'Africa settentrionale, in particolare l'area desertica, dove c'è una forte stabilità a livello atmosferico. L'estrema aridità dei deserti è dovuta proprio alla presenza di questo anticiclone che, come ogni area atmosferica di alta pressione, ha la capacità di espansione verso nord, per questo tende a spingersi solitamente verso le coste del Marocco, della Spagna e delle Isole Canarie. Una volta arrivato nel bacino del Mediterraneo, tende a fondersi con l'anticiclone delle Azzorre, ossia l'area di pressione semipermanente di origine subtropicale oceanica.