Buone notizie per chi ha un mutuo a tasso variabile: Mario Draghi, neo presidente della Banca centrale europea, ha tagliato i tassi d'interesse. Una mossa inaspettata che, ragionevolmente, avrà effetto sui mutui indicizzati a tasso BCE, traducendosi in rate più leggere: dalla prossima rata, per esempio, per chi ha sottoscritto un prestito ipotecario variabile, l'importo da pagare alla banca calerà in relazione al diminuire del costo del denaro.
Gli effetti positivi, con tutta probabilità, investiranno, nel medio-lungo termine, anche i mutui indicizzati all'Euribor.
Il rallentamento della domanda globale di beni e un calo della fiducia legato alle “persistenti tensioni dei mercati finanziari” hanno spinto Draghi a tagliare il costo del denaro per la prima volta dopo una serie di rialzi attuati sotto la guida del suo predecessore Trichet. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale calano di un quarto di punto rispettivamente all'1,25%, al 2% e allo 0,50%: la decisione si è tradotta in un immediato rialzo delle principali Borse europee.
Draghi ha spiegato che la scelta di tagliare i tassi, presa all'unanimità dal board, è legata al fatto che i rischi al ribasso dell'economia si sono aggravati.
“Le prospettive economiche continuano ad essere soggette a un incertezza particolarmente elevata e rischi al ribasso più intensi”, ha osservato Draghi. In un simile contesto - ha aggiunto il presidente della Bce - tassi a breve più bassi sosterranno l'economia.
Anche Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney, è dello stesso avviso: “la mossa di Draghi rappresenta un grosso stimolo per l'economia.
È una scelta che contribuirà a dare una boccata di ossigeno ad un mercato in difficoltà, e anche le famiglie potranno godere di rate mensili più abbordabili”. Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, invece, gli effetti della decisione di Draghi non avranno riscontri immediati.