L’opportunità di rateizzare il pagamento dell’Imu è sicuramente un’importante agevolazione per i contribuenti. Ma chi decide di pagare l’imposta sulla casa in più soluzioni, deve fare i conti con gli interessi che decorrono dal 1° giorno successivo alla scadenza della prima rata.

L’interesse, pari al 4% annuo, va moltiplicato per l’importo da versare e il numero di giorni che intercorrono tra la scadenza della prima e della seconda rata. La risultante andrà poi divisa per 36.000. Va, poi, ricordato che per calcolare gli interessi sulla rata successiva alla prima, si considera per coerenza che tutti i mesi sono di 30 giorni e gli interessi sono dovuti dal giorno successivo alla scadenza della prima rata, fino al giorno di pagamento fissato per la seconda rata.

A partire dalla terza rata, gli interessi dovuti saranno aumentati dello 0,33% mensile, a prescindere dalla data di pagamento della rata.

Per coloro che non possiedono partita Iva, le persone fisiche e gli altri contribuenti "interessati" dagli studi di settore, gli interessi sulla seconda rata sono pari allo 0,23%. Per questi contribuenti, infatti, a differenza dei titolari di partita Iva che devono versare la seconda rata entro il 16 del mese, la seconda rata scade il 31 luglio. In questo caso, dunque, i giorni da conteggiare sono 21, cioè quelli dal 10 luglio al 30 luglio compreso e che decorrono dal 1° giorno successivo alla scadenza della prima rata.