Si è appena conclusa, registrando un grande successo, la XII edizione di Pane Nostrum. La Fiera Internazionale del Pane è sempre un appuntamento atteso da tutti perché con gli stand dei panificatori locali e le svariate iniziative di arte culinaria riesce ad attirare un pubblico variegato fatto di adulti e piccini.

Tra le tante proposte anche corsi per la panificazione rivolti ai visitatori adulti e un convegno, col quale le locali associazioni di agricoltori del biologico hanno voluto confrontarsi, presentare la loro storia e il loro lavoro  e offrire nuove reti di produzione e commercializzazione.

Il convegno dal titolo “Mangio e bevo il mio territorio” intende valorizzare la fatica dei produttori del bio e proporre nuove forme di aggregazione nei principi di un’economia etica e solidale, tutto questo attraverso l’associazione “La Fonte”.

L’associazione "La Fonte" nata a sostegno del bio nelle Marche già dall’autunno del 2011 ha fondato il Patto solidale Bio-Cassetta per la verdura, e il Patto Bio-Sporta per la frutta. “Il Patto solidale è un abbonamento all’acquisto che viene stipulato, con l’intermediazione dell’Associazione La Fonte, tra le persone  che ricevono i prodotti e i produttori. Le biocassette estive sono di due tipologie: standard da 14 euro e Small da 8 euro”.

Punto nodale del convegno è la volontà di incrementare la filiera corta accanto alla rete delle certificazioni e dei controlli procedurali.

Insieme agli interventi del Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, di Valeria Bochi, presidente Rees (Rete di Economia Etica e Solidale) Marche, di E. Sebastianelli, Direttore Cia Marche, e di M. Polacco, coordinatore confcommercio Marche, vale la pena menzionare le tante storie raccontate dagli undici produttori locali di alimenti biologici, tra cui quella di Bruno Sebastianelli, fondatore della Soc.

agricola cooperativa “La terra e il cielo” di Piticchio di Arcevia.

Un intervento quanto mai stimolante in quanto oltre a rendere note le tante vicissitudini della nascita e dello sviluppo della cooperativa ha puntato il dito sulla pericolosità del consumo di mais ogm che in Italia è stata riconosciuta e autorizzata dalla Comunità Europea da due mesi.

Altro aspetto sconosciuto ai più è il segreto della pastificazione. Il chicco viene essiccato a 50°, massimo in 24 ore nel suo stabilimento. Se lo si fa in poche ore vengono distrutte tutte le sostenze nutritive, lo stesso dicasi per l’olio che nella spremitura a freddo deve avere acqua ad un massimo di 30°.