Haredim significa "timorati" e viene usata in senso religioso. Dai media italiani gli haredim vengono chiamati "ebrei ultra-ortodossi", ma spesso anche "ebrei ortodossi", espressione che dovrebbe invece comprendere molti che con gli haredim in senso stretto non intendono confondersi.
Ieri sera, tra i 20.000 ed i 30.000 haredim, tutti con i loro tradizionali copricapi ed abiti scuri, hanno manifestato a Gerusalemme contro il progetto governativo di allargamento del servizio di leva (militare o civile) anche a loro, che fino ad ora ne erano stati esentati. Nemmeno gli stessi organizzatori della manifestazione immaginavano una partecipazione così vasta, dato che avevano chiesto un permesso per circa cinquemila persone soltanto.
La protesta si è svolta in un clima di tensione ed alcuni sono stati fermati dalle forze dell'ordine. Dei giovani manifestanti, infatti, hanno provato ad assaltare un ufficio di reclutamento militare dell'Israel Defense Forces (forze armate israeliane), scontrandosi con i cordoni di sicurezza.
Ci sono anche stati lanci di pietre. Un movimento anarchico ha tentato di unirsi alla manifestazione per solidarizzare con gli haredim, ma le forze di polizia hanno impedito che gli anarchici si unissero alla "marea nera" degli haredim.
La manifestazione è avvenuta nel quartiere di Mekor Barukh. Gli haredim hanno scandito slogan contro il governo di Benyamin Netanyahu, il quale, grazie all'azione politica dell'attuale ministro israeliano delle finanze Yair Lapid, sta cercando di abbattere i privilegi (anche fiscali) dei "religiosi", che invece vedono tutto ciò come un attacco alla religione.
L'opinione pubblica israeliana non ne può più dei privilegi di cui godono i "religiosi", specialmente adesso che la crisi economica si fa sentire sempre più. Ricordiamo anche che in Israele il servizio militare obbligatorio dura tre anni per i maschi e due per le femmine.
La questione dell'estensione anche ai "religiosi" della leva si trascina da tempo. La scorsa estate la Corte Suprema israeliana ha dichiarato incostituzionale la "legge Tal". La legge in questione fu approvata nel 1999 e prevedeva per gli haredim esclusivamente un servizio volontario e praticamente loro non si arruolavano. Una disposizione di questo tipo era prevedibile che prima o poi sarebbe stata oggetto di disputa ed infatti è sempre più cresciuto il malcontento per questo privilegio, come per qualsiasi altro privilegio degli haredim, i quali affermano di servire Israele attraverso la preghiera.
Chissà se vedremo mai una politica del governo Letta o in qualsiasi altro governo italiano tesa ad abbattere i privilegi del clero cattolico. Ci sarebbe a Roma in tal caso una marea nera di preti in abito talare a manifestare per difendere le agevolazioni statali di cui godono?