In primo grado era stata condannata all'ergastolo.

A luglio scorso invece la sentenza in appello era stata ribaltata e per Daniela Poggiali, 45enne infermiera dell’ospedale Umberto I di Lugo di Romagna in provincia di Ravenna, si erano aperte le porte del carcere.

Assolta dall'accusa di omicidio nei confronti di Rosa Calderoni, una sua paziente 78enne, arrivata al pronto soccorso l’8 Aprile 2014 e deceduta dopo poche ore dal ricovero, in primo grado la avevano ritenuta colpevole di avere iniettato una dose di potassio letale alla anziana signora procurandole di fatto la morte.

Daniela Poggiali e le foto scioccanti con i pazienti deceduti

L'inchiesta era partita dopo le osservazioni e le denunce di alcuni suoi colleghi che trovavano i comportamenti dell'infermiera alquanto insoliti.

Furti ai degenti e ai beni dell’ospedale, atteggiamenti aggressivi nei confronti dei pazienti e pochissimo riguardo per le loro sofferenze, li avevano portati a segnalarla alle autorità come una donna di ghiaccio, senza nessun rispetto per la vita e per la dignità delle persone che si prestavano alle sue cure.

La Poggiali infatti si sarebbe fatta scattare anche delle foto con pazienti deceduti in atteggiamenti di allegro entusiasmo, col pollice alzato, come in segno di vittoria. Foto oscene.

Anche di questo ha parlato stamattina in Tv, mentre veniva intervistata nella trasmissione Mattino Cinque.

Le ha definite un'errore, del quale si è pentita e scusata, ma che però non dimostrano la sua colpevolezza.

Infine ha anche espresso il desiderio di poter tornare in corsia a lavorare.

Assistita anche in tv dal suo legale, la donna di Giovecca ha esibito sicurezza nelle risposte assieme ad un capigliatura corta e dal colore rosa acceso, scelti per dismostrare, dice lei, un cambiamento dopo i più di mille giorni che ha trascorso nella casa circondariale di Forlì.

Indubbiamente il carattere della Poggiali ne fa un personaggio controverso, dalla personalità alquanto complessa, per nulla semplice da comprendere.

In Germania, Nils Hogel, infermiere killer

Diversi casi simili a questo in questi anni si sono succeduti.

E' di qualche settimana fa la notizia della prima udienza del processo in Germania per l'infermiere Nils Hogel, accusato di aver ucciso 84 suoi pazienti.

L'uomo, avrebbe di fatto provocato l'aggravarsi delle condizioni mediche di questi pazienti, per poi intervenire ed essere acclamato come chi aveva poi salvato loro la vita.

Il processo è tutt'ora in corso, anche se per molte delle presunte vittime non sarà facile dimostrare la morte violenta, perchè sono stati cremati.