E alla fine ci pensò Berlusconi a mettere le cose a posto.Con il classico invito a cena nella sua villa di Arcore, il Cavaliere èriuscito a convincere Adriano Galliani a rimanere al suo posto affiancato, nelsuo lavoro, da sua figlia Barbara, proprio la "ragazzina" che aveva fattoperdere le staffe al dirigente sportivo che al Milan ci sta da una vita,praticamente da quando Barbara era appena nata.

Si mette una pietra sopra, allora, su una questione cheassume le sembianze di un litigio acceso, dietro le quinte più che davanti alletelecamere, un lenzuolo sottilissimo fatto di sorrisi e frasi di circostanza acoprire quello che a tutti sembra ormai chiaro: è una pace armata, in attesadel termine della stagione.

O prima, se la situazione dovesse precipitareulteriormente.

E' il normale cambio generazionale in capo ad una societàcalcistica, allo stesso modo di comeavviene in qualunque azienda in essere. Ma ciò che fa riflettere è il modo incui tutto ciò sta avvenendo. E allora vengono in mente un po' di cose successenegli ultimi anni che non sempre hanno percorso il cammino della logica. Il connubio Berlusconi-Galliani haassicurato ben oltre un ventennio di successi in Italia e, soprattutto, all'estero,ma negli ultimi anni i bassi hanno strombazzato più forte degli alti.



E dibassi non ci sono solo le sconfitte, ma anche i tanti punti interrogativi chenon trovano spiegazioni. Perché Palo Maldini fu fischiato nel suo addio al calciodai propri tifosi?

E perché l'ex numero 3, come altre vecchie glorie, finoranon ha trovato posto nelle gerarchie della società dalla quale ha ricevutotanto, ma alla quale ha anche dato tutto?



Domande da bar, vero, ma le risposte della società spessosono state enigmatiche più delle semplici argomentazioni di una crisi che haportato il calcio italiano a ridimensionarsi.

E per questo ridimensionamento,il Milan ha perso Ibrahimovic e Thiago Silva in un solo colpo, dopo lerassicurazioni di Galliani e Berlusconi dell'incedibilità dei due pezzimigliori della squadra. E sempre per quel ridimensionamento che tante vecchieglorie hanno cambiato aria oppure hanno appeso le scarpe al chiodo: Inzaghi,Seedorf, Gattuso e altri potevano non andarsene tutti insieme, ma un po' pervolta.

Ma in quel momento costavano troppo per la società e l'imperativo erarinnovamento.

E poi le scelte sbagliate di mercato, quelle che tuttipossono sbagliare e che negli ultimi due anni hanno fatto pensare a più di unaddetto ai lavori: ma al Milan chi comanda?

Berlusconi afferma che una "mela marcia" (Balotelli) non puòfar parte del Milan e Galliani compra Balotelli.Sembra un dispetto, ma con Balotelli arriva la qualificazione in ChampionsLeague e Galliani è osannato per la fantastica operazione di mercato. Fa nienteche l'anno prima si sia fatto sfuggire Tevez, quello buono, quello che stasegnando a raffica con la Juventus, dopo averlo praticamente comprato. L'affaresaltò perché Pato (quello che sirompeva appena scendeva dal letto) rifiutò di trasferirsi a Parigi.

Perrimanere a Milano, vicino alla sua Barbara (Berlusconi). Alla fine Pato nonandò nemmeno a Parigi, ma molto più lontano, in Brasile e la sua storia conBarbara terminò. Sarà mica per questo che Barbara e Adriano non potranno maiconvivere pacificamente?