Silvio Berlusconi sta proseguendo nella sua campagna elettorale per le elezioni europee del 25 maggio. Da alcuni giorni è ospite di numerose trasmissioni televisive e oggi ha partecipato a "Mattino 5". In ottima forma dialettica, ha nel corso del programma spaziato tra attacchi a Beppe Grillo (paragonato ad Hitler), e al presidente Napolitano "colpevole" ai suoi occhi di non avergli concesso la grazia. Ha anche ricordato come la sentenza di condanna per il processo Mediaset sia stata secondo lui un colpo di stato per eliminarlo politicamente.
Dopo aver registrato il programma, si è intrattenuto per alcuni minuti con i giornalisti presenti a Cologno Monzese negli studi Mediaset e ha parlato anche di Milan.
Stuzzicato sulla possibile cessione della società di cui è presidente dal 1986, ha risposto seccamente di non avere nessuna intenzione di intraprendere alcuna trattativa per la vendita e ha definito le presunte voci come 'fantasie altrui'. La stessa identica e decisa presa di posizione utilizzata la settimana scorsa durante la registrazione di "Porta a Porta", in cui aveva sottolineato che il Milan non era in vendita e che comunque 500 milioni di euro (la cifra sembra offerta dal magnate indonesiano Peter Lim per ottenere le quote di maggioranza della società rossonera), non sarebbero bastati perché ne sarebbero serviti di più.
Alla successiva domanda con il sorriso di Bruno Vespa, che gli domandava se 501 milioni di euro potevano essere sufficienti, Berlusconi aveva chiosato, quasi infastidito, che sulle cose sacre non si scherza, sottolineando quindi un rapporto quasi viscerale con quella che considera una propria creatura, acquistata sull'orlo del fallimento e portata in pochi anni ad essere uno dei club più famosi al mondo.
La lenta parabola discendente del club oramai ai margini in Italia ed in Europa, i pochi investimenti effettuati negli ultimi tempi ("conditi" anche da cessioni eccellenti) e una partecipazione alle vicende societarie del tutto marginali per un "decisionista" come lui, avevano fatto pensare ad un progressivo disimpegno ed a una possibile cessione.
Per adesso invece sembra che il processo di ricostruzione della società rossonera e i futuri investimenti di mercato e commerciali (stadio in primis), passeranno ancora dalla proprietà di Silvio Berlusconi, che si è sempre definito "il presidente di calcio più vincente al mondo". I numerosi "rumors" di trattative avviate con investitori cinesi, russi ed arabi, sono state quindi per il momento decisamente smentite, ma è altamente probabile che non si sia ancora giunti alla fine di questa vicenda.