La Storia è maestra di vita, sempre. Anche nel calcio. Per conoscere il nostro futuro al Mondiale, allora, occorre dare una sbirciata al nostro passato recente. Stasera (alle 18) l'Italia si gioca la qualificazione contro l'Uruguay all'Arena das Dunas di Natal con due risultati favorevoli su tre per il passaggio del turno. Niente calcoli, è vero, ma proviamo a vedere i precedenti degli ultimi vent'anni nelle terze sfide del gironcino azzurro.



Scartabellando le pagine del libro della storia del calcio ci accorgiamo che il precedente più fresco non è per nulla benaugurate: la spedizione sudafricana del 2010 si concluse, infatti, con la più tremenda delle Caporetto calcistiche del nostro recente passato: un 3-2 dalla modesta Slovacchia ci estromise dai giochi in men che non si dica, con un fardello ancor più insopportabile dovuto ai gradi di Campioni del Mondo uscenti che indossavamo.



Proprio quattro anni prima, nel benedetto Mondiale tedesco, l'Italia di Lippi cesellò un girone di qualificazione con una bella vittoria sulla Repubblica Ceca di Nedved, grazie alla testata dell'uomo del destino Marco Materazzi e alla fuga magica per la vittoria di Filippo Inzaghi. Il resto lo conosciamo.



Andando a ritroso nel tempo e volando nella prima rassegna ospitata dal continente asiatico, quella di Giappone e Corea del 2002, si deve riportare alla memoria quell'Italia-Messico che alla vigilia ci vedeva con le spalle quasi al muro: ci salvarono l'ecuadoregno Mendez, che con la sua rete cancellò le velleità di passaggio del turno croate nell'altro scontro diretto, e Del Piero, autore del gol della sicurezza contro gli uomini di Aguirre, passati in vantaggio con Borgetti. Fu 1-1 alla fine, prima del capitolo II dell'incubo coreano.



Nel '98, dopo un'inizio stentato con il Cile (2-2), non ci fermammo più. Almeno nel nostro girone. Tre gol al Camerun nella seconda giornata e vittoria convincente contro l'Austria sotto il segno di Vieri-Baggio nella terza gara. Unica nota a margine negativa fu l'infortunio al crociato di Nesta.



Nel '94 si verifica qualcosa di irripetibile: passiamo come terza forza del girone E, dietro a Messico e Irlanda. L'esordio è deprimente: un tiro da casa sua di Houghton ci condanna contro la compagine guidata da Jack Charlton. L'1 a 0 alla Norvegia lo dobbiamo a Dino Baggio e infine, come nel 2002, ci qualifica l'1-1 col Messico, col gol azzurro che reca la firma di Massaro.


Insomma, il bilancio ventennale degli azzurri nella terza sfida ai gironi ci parla di due vittorie, due pareggi e una sconfitta in 5 gare. Tra poche ore sapremo il nostro destino, il resto verrà consegnato alla storia.