Un'incredibile notizia che scuote il mondo del calcio internazionale arriva da Israele dove, secondo quanto riportato dalla "Gazzetta dello Sport", un giocatore di nazionalità israeliana, tale Atef Abu Bilal sarebbe stato squalificato per 99 anni, in pratica a vita, dai campi di gioco. La pesantissima squalifica affibbiata al giocatore dalla Federazione calcistica Israeliana deriverebbe dal fatto che il giocatore, contrariamente a quanto previsto dai regolamenti, avrebbe firmato contemporaneamente per due diverse società calcistiche. In particolare i media mettono in risalto la questione che la pesante squalifica è probabilmente anche dovuta al fatto che il giocatore non solo avrebbe firmato per due squadre in contemporanea ma inoltre una delle due è una squadra della Palestina.

Probabilmente secondo i bene informati anche questo, visti i brutti rapporti che vi sono tra i due paesi, è stato causa di una squalifica così grave e pesante. Essa infatti rappresenta ad oggi la squalifica più elevata come numero di anni che sia mai stata inflitta ad un calciatore nel mondo. Con questa incredibile punizione disciplinare, infatti il giocatore israeliano batte il record del portoghese Riccardo Ferreira che lo scorso novembre fu fermato dalla Federcalcio Svizzera per 50 anni per avere aggredito l'arbitro durante una partita di campionato della squadra in cui militava.

Atef Abu Bilal giocatore israeliano, centrocampista di ruolo che vanta anche 11 presenze nella nazionale del suo paese deve quindi dire addio alla sua carriera.

Infatti vista e considerata l'entità della squalifica nessun ricorso potrà portarla a livelli che possano dare al giocatore qualche speranza circa una eventuale ripresa della sua carriera agonistica. Fra l'altro da quanto emergerebbe dai dati in possesso dei soliti ben informati, questa in Israele rappresenta la squalifica più pesante prevista per un calciatore, visto che la radiazione qui non è consentita. Il povero calciatore israeliano si è pure visto affibbiare una multa pari a 200 euro.