La Lazio batte il Milan 3-1 nell'anticipo della prima giornata di ritorno e certifica il de profundis della squadra di Inzaghi, che adesso rischia. Per contro, gli uomini di Pioli si rifanno della sconfitta col Napoli di una settimana fa e legittimano le proprie ambizioni da zona Champions; nel contempo vendicano il ko dell'andata a San Siro quando i rossoneri destarono una buona impressione e sembravano lanciati verso un campionato di vertice. Era il mese di agosto e sembra una vita fa, vedendo la differenza tra le due squadre e osservando quanto i biancocelesti siano cresciuti da allora e quanto invece i rossoneri si sono dimostrano incapaci di far fruttare la partenza lanciata che aveva illuso tutti (dirigenti compresi) e il vantaggio di non fare le coppe europee.

Vantaggio che invece i capitolini hanno sfruttato, e questo si vede dal buon gioco che abitualmente esprimono; talvolta in stagione incapaci di concretizzare quanto prodotto, stavolta invece la squadra di Pioli ha svestito i panni della cicala dimostrando di poter essere formica e di poter ambire a grandi traguardi se l'exploit di stasera non rimarrà isolato.

Inzaghi toglie dalla naftalina Van Ginkel e lo sistema in mediana come mezzala mancina con Montolivo preferito a De Jong in cabina di regia e Poli dall'altra parte; in avanti Bonaventura ed El Shaarawy affiancano l'intoccabile Menez. In casa Lazio la novità principale é il giovane Cataldi a centrocampo insieme a Biglia e Parolo; in attacco Klose al posto di Djordjevic con Candreva e Mauri ai suoi lati.

Pronti via, la gara s'infiamma dopo 2': prima c'è un dubbio rigore per i biancocelesti per un possibile contatto tra Radu e Bonaventura; poi Basta perde un brutto pallone, Menez s'invola verso l'area di rigore e fulmina Marchetti con il sinistro. Il vantaggio però non aiuta i rossoneri che si spengono quasi subito e finiscono per subire la manovra avvolgente dei laziali che sfiorano ripetutamente il gol, che solo un grande Diego Lopez nega: il portiere spagnolo è bravo a opporsi in uscita su Klose solo in area (sulla ribattuta Alex respinge il tiro a botta sicura di Mauri); l'ex numero 1 del Real Madrid smanaccia in angolo la conclusione di Candreva.

Il bomber tedesco grazia quindi Diego Lopez colpendo di testa a lato.

Monologo dei padroni di casa, non coronato soltanto dal gol; ospiti che, gol a parte, rimangono spettatori impassibili come già successo nelle precedenti di questo inizio 2015 da incubo: al riposo la sensazione é che la partita possa cambiare da un momento all'altro.

Così accade infatti dopo un paio di lancette d'orologio: Candreva crossa per Parolo che, solo indisturbato in area, mette la palla sotto l'incrocio per l'1-1. Passano altri 4' e un retropassaggio sbagliato di Montolivo lancia Klose che davanti a Diego Lopez sigla il gol del sorpasso. Partita capovolta, dunque. Inzaghi intanto ha perso Bonaventura per infortunio, sostituito da Cerci; dentro anche Pazzini per un deludente Van Ginkel e passaggio al 4-2-3-1. I rossoneri però non si scuotono e non riescono a creare alcunché; anzi é la Lazio che spinge alla ricerca della rete che chiuderebbe la partita: Diego Lopez si oppone in due tempi a due tiri dalla distanza di Parolo e Djordjevic, che nel frattempo ha rilevato Klose.

Il gol del definitivo 3-1 arriva a 10' dalla fine: Candreva mette in mezzo, Djordjevic sul dischetto del rigore cicca clamorosamente (e nell'occasione s'infortuna), Parolo raccoglie palla e la scaraventa in rete da pochi metri. C'é tempo nel finale per l'espulsione di Mexes che perde la testa e prende per il collo Mauri (con il quale si é beccato qualche istante prima) a gioco fermo; lo stesso Mauri manca il 4-1 che avrebbe reso ancora più netta la disfatta rossonera. Con questo successo i romani si portano momentaneamente al terzo posto a quota 34 (in attesa di Napoli e Sampdoria); il Milan invece rimane a 26 e conferma il suo momento no; di questo passo anche l'Europa League diventa un miraggio.