Il caso Marchisio ha inasprito i rapporti tra FIGC e Juventus che dal processo di Calciopoli del 2006 non vantano più un rapporto idilliaco. Come se non bastasse, in occasione dell'amichevole allo Juventus Stadium tra Italia e Inghilterra, la federazione ha coperto la scritta celebrativa che si trovava all'entrata dello Stadium che recitava "non c'è due senza tre" fatta in occasione del 32° scudetto, il 30° per la FIGC.

Un gesto che non è piaciuto ai tifosi della Juventus che hanno comunque sostenuto e applaudito l'Italia e soprattutto Conte durante l'amichevole contro gli inglesi.

Un altro segnale che la questione Calciopoli non è ancora archiviata e mai lo sarà nonostante le recenti sentenze. E così Tavecchio, durante un'intervista rilasciata a Tuttosport, ha lanciato un segnale di apertura nei confronti della Juventus, tirando in ballo la questione degli scudetti e della richiesta danni di 443 milioni che Agnelli ha presentato nel 2011.

"Io sono interista, ma quando la Juve vinceva era uno dei pochi nerazzurri che non si è mai dispiaciuto delle vittorie bianconere. Noi abbiamo aspettato tutti i gradi di giudizio prima di prendere dei provvedimenti e dall'analisi della Cassazione emerge che c'è stato un procedimento doloso nei confronti di due membri della dirigenza juventina che sono caduti in prescrizione, ma i reati ci sono.

Io sono il primo a riconoscere la legittimità di uno scudetto vinto sul campo e la Juventus pre-Calciopoli non aveva assolutamente bisogno delle vittorie in tribunale. E invece...".

Tradotto: i pregiudizi e le fedi calcistiche non hanno influito né influiranno sulle decisioni della federazione, Calciopoli compresa. Il presidente federale ha poi parlato della questione scudetti, lanciando una clamorosa apertura: "Io non mi opporrò a niente.

Se la Juve ritiene di valutare norme e argomenti, sono disposto ad ascoltare e valutare. Con Agnelli non siamo mai scesi nel dettaglio, anche perché c'è la richiesta danni di 443 milioni. Come si fa a parlare con persone che ti chiedono 443 milioni di euro? Non sono come facevano i miei predecessori. Il mio pensiero principale è eliminare questa richiesta danni che porterebbe la FIGC al fallimento.

La madre di tutte le battaglie è il contenzioso, non gli scudetti".

Il messaggio è chiaro: la FIGC è disposta a fare un passo verso la Juve per la restituzione degli scudetti, ma il primo passo lo devono fare i bianconeri eliminando la richiesta di danni.