Ad un passo dal clamoroso successo. Un applauso alla Juventus che ha finalmente riportato il calcio italiano ad altissimi livelli. Contro questo Barcellona c'era poco da fare: il 3-1 finale non suona, però, come una lezione di calcio impartita dai blaugrana che, meritatamente, si portano a casa la loro quinta Champions League della storia. La Juve ha dato la sensazione di essere sulla strada giusta e questa finale persa è, senz'altro, meno amara di altre occasioni mancate come nell'83 contro l'Amburgo o nel '97 contro il Borussia Dortmund.

Juventus-Barcellona: Rakitic a freddo, poi Morata  

Andare sotto dopo quattro minuti di gioco con un gol in stile 'Playstation' ci ha fatto pensare ad una serata da incubo: la rete di Rakitic poteva mettere al tappeto i bianconeri che, in effetti, hanno sofferto per buona parte del primo tempo, rischiando di subire anche il raddoppio. 

Poi, piano piano, l'andamento della partita è cambiato e gli uomini di Allegri hanno acquistato quel coraggio necessario per mettere paura ai 'mostri' catalani.

L'inizio della ripresa ha visto in campo un'altra Juventus: non c'era più nulla da perdere e quel blocco emotivo bisognava superarlo. Così una splendida invenzione di Marchisio per Lichtsteiner, il cross in mezzo per Tevez che scaglia a rete con conseguente tap-in di Morata, ci riporta inaspettatamente sull'1-1.

Dalla possibile debàcle alla rinascita. 

Rigore su Pogba? Niente da fare, Suarez ci punisce

La Juve gioca bene e, finalmente, alla pari con gli alieni di Luis Enrique. Al ventitreesimo la svolta del match: Dani Alves trattiene Pogba per un braccio in area ma l'arbitro turco Cakir non concese la massima punizione. Dal replay, è impossibile capire l'intensità della trattenuta: possiamo dire, comunque, che l'episodio resta molto dubbio e che concedere il calcio di rigore non sarebbe stato uno scandalo. 

Un minuto dopo il Barcellona torna avanti: azione solitaria di Messi che parte da lontano e conclude di sinistro dal limite: Buffon respinge ma Suarez, in agguato, insacca.

Dal possibile 2-1 per i bianconeri al vantaggio blaugrana: ancora una volta la dura legge del calcio è stata inesorabilmente applicata.

I bianconeri non demordono, lottano, soffrono e provano in tutti i modi di rimettere in equilibrio la partita, anche perchè, soprattutto dal punto di vista psicologico, hanno capito di essere riusciti a giocare alla pari con i loro avversari.

Poco conta, nel recupero, aver preso la terza rete in contropiede da Neymar: la Juve esce dall'Olympiastadion di Berlino con la consapevolezza di essere tornata ai vertici del calcio europeo. Sconfitti sì, ma a testa alta: grazie per averci fatto, comunque, vivere una serata piena di emozioni come da tempo mancava al calcio italiano.

Juventus-Barcellona: i voti della Gazzetta dello Sport

JUVENTUS: Buffon 7; Lichtsteiner 6, Barzagli 7, Bonucci 6,5, Evra 6 (Coman senza voto); Marchisio 6,5, Pirlo 6,5, Pogba 5,5; Vidal 6 (Pereyra senza voto); Morata 7 (Llorente senza voto), Tevez 5. 

Ammoniti: Vidal e Pogba per gioco scorretto.



BARCELLONA: Ter Stegen 6,5; Dani Alves 6, Piqué 6, Mascherano 6, Jordi Alba 6; Rakitic 7 (Mathieu senza voto), Busquets 6, Iniesta 7,5 (Xavi 6,5); Messi 7,5, Suarez 7,5 (Pedro senza voto), Neymar 7. 

Ammoniti: Suarez per gioco scorretto