Lecce ormai è diventato, calcisticamente parlando, territorio di delusioni in fila da oltre 4 stagioni. Tra retrocessioni sul campo, fuori dal campo, mancate promozioni sul campo e ripescaggi sfumati al di fuori dei risultati, ogni buon tifoso giallorosso ha ormai la sua personale riserva di bile.

Uno scomodo "ospite"

L’ultima beffa delle beffe, in questo senso, è l’ennesimo mancato ripescaggio in un’estate in cui sono “saltate” tra B e Lega Pro, decine di squadre, sapientemente accompagnato dall’inserimento del blasonato Catania nel girone sud, peraltro con una penalizzazione ridotta rispetto al primo grado.

In un girone universalmente riconosciuto come “il più tosto” della categoria, dove già la concorrenza è numerosa e attrezzata (almeno Foggia, Benevento, Juve Stabia, Matera e Casertana hanno legittime ambizioni) raggiungere l’unico posto sicuro e disponibile per salire in B diventa un’impresa difficile che rischia di trasformarsi in titanica con l’aggiunta degli etnei.

È vero che la rosa del Catania è profondamente diversa da quella che solo 2 anni fa giocava in Serie A, ma la doppia caduta all’indietro, forzata e in breve tempo, fa di questa compagine un osso duro che forse solo la penalizzazione potrebbe escludere dalla lotta per il primato.

Distacco incolmabile?

Può essere interessante, in questo senso, vedere nel recente passato quanto sia stato mediamente il distacco tra la prima e la seconda in Lega Pro, per verificare se gli attuali 9 punti di penalizzazione possano o meno essere un ostacolo per la formazione siciliana e dunque se le altre squadre in lotta per la promozione debbano effettivamente temerla, oppure considerarla come una sorta di “jolly” per la categoria, non fastidioso nella corsa al primato.

Per questa ricerca si è considerata una finestra di osservazione di 15 stagioni, a partire dal 2000/01, e conteggiando ben 31 gironi sviluppatisi in questi 3 lustri (2 all’anno fino al 2013/14 e 3 nel 2014/15). In ognuno di questi campionati si è andata a misurare la differenza sul campo(quindi non le classifiche alterate da penalizzazioni varie) in termini di punti tra la prima e la seconda classificata e si sono calcolate le opportune medie.

Andando a leggere con attenzione la tabella allegata si può verificare come, in 15 anni e in 31 circostanze, appena 2 volte la differenza tra prima e seconda è stata superiore ai 9 punti (attuale penalizzazione del Catania): nel 2005/06 la corazzata del Napoli di De Laurentiis (+13 sulla seconda) e nel 2010/11 la prodigiosa e spettacolare Nocerina di Auteri (+ 11 sulla seconda).

In tutti gli altri 29 casi studiati, la distanza è stata sempre inferiore a 9 punti, attestandosi su un valore medio pari a 4 (dato sostanzialmente omogeneo tra i vari gironi), pertanto statisticamente parlando, le probabilità che il Catania possa arrivare primo, e dunque contendersi con le altre pretendenti la promozione diretta, se dovessero restare questi i punti di penalizzazione, si attestano sul 6,5% appena.

Il destino nelle proprie mani

L’allarmismo che si era diffuso tra i tifosialla notizia che al nostro già difficile girone fosse stata aggiunta la compagine siciliana sembra, dunque, infondato e quasi certamente i 9 punti saranno determinanti a far fuori una potenziale avversaria, ma questo non cambia né l’impegno che dovrà essere massimo e necessario da parte di tutti i calciatori e senza dare nulla per scontato, né tanto meno il ventaglio delle altre agguerrite concorrenti: ci sarà da combattere, quindi, ma senza preoccuparsi oltremodo di presenze scomode e impreviste.