Nei mesi precedenti l'inizio degli Europei le autorità francesi, le figure istituzionali dei principali paesi europei e addirittura i servizi segreti dell'intero Occidente avevano lanciato moniti molto chiari circa il rischio attentati dentro e fuori gli stadi che avrebbero ospitato questa manifestazione calcistica. Invece, in maniera anche piuttosto prevedibile, concentrati com'eravamo a prevenire eventuali attacchi terroristici di matrice jihadista, ci siamo incredibilmente dimenticati che spesso il gioco del calcio implica anche un fenomeno sociale (o dovremmo dire criminale?) poco piacevole: la violenza ultras.

In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di osservare da vicino fino a che punto possano arrivare questi "tifosi", che a quanto pare hanno invaso la Francia con obiettivi ben precisi. In realtà siamo stati letteralmente bombardati da centinaia di migliaia di video registrati da persone comuni, passanti, che si sono trovate nel bel mezzo degli scontri. Però questo bombardamento forse è stato un bene.

E' stato un bene perché, di fronte a tutto questo discutere (nei media) e rompere e spaccare (nelle strade francesi), alla fine compare sempre il genio di turno che con le sue parole ci permette di fare riflessioni importanti e di capire fatti non scontati. Spesso e volentieri, questo "genio" è un personaggio politico.

Non preoccupatevi, la politica italiana quest'oggi non potrà entrare in ballo: poche ore fa gli Azzurri hanno vinto contro il Belgio, nonostante nel Bel Paese fossero dati per spacciati in partenza. In Italia il calcio vince su tutto, è un fatto risaputo, quindi per oggi dovremo fare a meno della politica nostrana.

Possiamo però parlare degli altri: della Russia e soprattutto di Igor Lebedev, un parlamentare russo ultra-nazionalista che ieri ha deciso di uscire allo scoperto sul tema della violenza ultras, dicendo limpidamente sul suo profilo Twitter: "Non ci vedo proprio niente di male nelle risse tra ultras. Al contrario, bravi ragazzi, continuate così!".

Se avete qualche dubbio, potete polverizzarlo all'istante. A quanto pare Lebedev non era né ironico né in preda ad un momento di follia: ha semplicemente detto quello che pensava. Infatti ha continuato a mostrare grande freddezza e ottime doti riflessive, aggiungendo in un'intervista rilasciata a Life.ru che "Il ministro dello sport Vitaly Mutko avrebbe preso con piacere parte agli scontri, dato che sono stati per primi i tifosi inglesi ad aggredire quelli russi".

Un inglese lotta per la vita dopo gli scontri ultras

Vale la pena ricordare cosa diavolo è successo in Francia in questi ultimi giorni: quello che avrebbe dovuto essere uno spettacolo sportivo si è trasformato in un incubo nel quale decine di persone hanno rischiato e continuano a rischiare la propria vita.

Oltre alle dozzine di tifosi ultras gravi, alcuni dei quali si sono potuti salvare solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine, c'è per esempio un inglese attualmente ricoverato in un ospedale di Marsiglia in condizioni gravissime.

Che poi gli attori di questo osceno teatro non sono soltanto i tifosi più violenti, ma anche gli innocenti. Diverse strade sono state messe a ferro e fuoco, il che ha significato anche gravi danni ai negozi che si affacciavano su di esse.

Molti testimoni e giornalisti hanno invece riferito di molestie se non aggressioni nei confronti dei passanti e degli abitanti di Marsiglia.

I tifosi russi sono noti in tutto il mondo: alcuni gruppi ultras di base in Russia si incontrano in luoghi isolati e se ne danno di santa ragione. Però non creano problemi a nessuno e soprattutto posseggono un codice di regole che serve a salvaguardare la vita del tifoso avversario. Che poi questo piaccia o no, è un altro discorso.

Quello che stiamo vedendo in Francia è invece altro: ci ricorda che viviamo un malessere urbano radicato e che la nostra società è ben lontana dal far uscire il meglio delle persone che la vivono. Qualcosa che Lebedev evidentemente non riesce a comprendere.